I 155 parlamentari con un’altra «poltrona» politica
Molti i consiglieri comunali, il Carroccio in testa. Nove incompatibili non hanno ancora scelto
MILANO In Parlamento ci sono 155 eletti (il 16,4% del totale) che ricoprono più cariche politiche. Il fenomeno dei doppi incarichi, secondo uno studio di Agi-openpolis, risulta però compatibile con il ruolo di parlamentare: nella maggioranza dei casi si tratta di consiglieri comunali, con esponenti leghisti in testa. Solo in 13 casi (4 dei quali già risolti con la rinuncia ad una poltrona) l’incompatibilità è stabilita dalla legge.
A 38 giorni dall’avvio ufficiale della XVIII legislatura, sono quindi ancora 9 i nuovi parlamentari che devono regolarizzare la propria posizione. Intanto lo hanno fatto Galeazzo Bignami, eletto deputato con Forza Italia, che si è dimesso da consigliere regionale dell’emilia Romagna e Andrea Rossi, eletto con il Pd, che ha lasciato il posto da consigliere nella stessa Regione e resterà a Montecitorio. Lara Magoni, senatrice di Fratelli d’italia, ha scelto invece la poltrona in Regione Lombardia come assessore al Turismo; Raffaele Nevi, eletto alla Camera con Forza Italia e già consigliere regionale dell’umbria, ha optato per il Parlamento. Dei 9 parlamentari tuttora incompatibili, uno è stato eletto sotto il simbolo di Forza Italia, due sono del Partito democratico, 2 di FDI e 4 della Lega. Tra i casi più discussi c’è quello di Luciano D’alfonso (Pd), che dopo l’elezione in Senato non si è ancora dimesso da governatore dell’abruzzo, forte del parere della Giunta per le elezioni della sua Regione, non di quella parlamentare. E c’è Francesco Acquaroli (FDI), sindaco di Potenza Picena e ora anche deputato, che ancora non ha scelto.
Nel nostro sistema, il mandato parlamentare è incompatibile con una serie di incarichi: oltre a non poter svolgere l’incarico di presidente della Repubblica (articolo 84 della Costituzione), deputati e senatori non possono essere né membri del Consiglio superiore della magistratura (articolo 104) né della Corte costituzionale. Inoltre, l’articolo 122 stabilisce l’impossibilità per i membri del Parlamento di essere allo stesso tempo deputati al Parlamento europeo e membri di giunte o consigli regionali. Recentemente la legge 56 del 2014 ha poi fatto chiarezza sul tema dei sindaci: come specificato dal manuale elettorale della Camera di gennaio, la soglia dei Comuni interessati, prima fissata a 5.000 abitanti, è stata innalzata. Quindi le cariche di deputato e senatore sono incompatibili con qualsiasi altra carica pubblica elettiva di natura monocratica in enti pubblici territoriali con più di 15 mila abitanti.
Sono invece ineleggibili i sindaci dei Comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti. L’organo predisposto all’accertamento delle incompatibilità per i parlamentari è la Giunta per le elezioni. Ma il problema è che questo organo non si è ancora costituito a causa della mancanza di un governo, una situazione che favorisce chi ancora preferisce sedere su due poltrone, anche se incompatibili.