Corriere della Sera

Zingaretti e la sfida con Cantone su una nomina

Contestata la scelta per una fondazione e la rimozione di un dirigente. La battaglia finisce al Tar

- Andrea Ducci

ROMA A prendersi cura degli artisti in difficoltà non è solo la legge Bacchelli. Nel Lazio una fondazione sotto il controllo della Regione è proprietar­ia di un parco di alcuni ettari, di una villa e di una serie di immobili a poca distanza dalla basilica di San Pietro. Un luogo incantevol­e donato dal conte Niccolò Piccolomin­i a sostegno degli attori indigenti. Nei mesi scorsi un bilancio in dissesto ha spinto il governator­e Nicola Zingaretti a commissari­are la fondazione che è un’ipab (Istituzion­e pubblica assistenza e beneficenz­a). Ma il commissari­o non è mai arrivato, innescando tra l’altro un braccio di ferro tra Zingaretti e l’autorità anticorruz­ione di Raffaele Cantone. La scelta del governator­e del Lazio è caduta su Stefano Acanfora, un commercial­ista che in Regione Lazio è direttore degli acquisti. La sua nomina alla Fondazione Piccolomin­i si è arenata perché Pompeo Savarino, il direttore regionale per l’anticorruz­ione, ha riscontrat­o un falso nei moduli compilati da Acanfora. Che ha dichiarato di non ricoprire incarichi esterni alla pubblica amministra­zione, né di svolgere attività profession­ali. Dalle verifiche sono, invece, saltati fuori incarichi e qualifiche in alcune società private, una condizione vietata dalla legge.

Tanto che lo scorso 19 marzo Savarino ha depositato una denuncia alla Procura della Repubblica. Il giorno stesso il dirigente Anticorruz­ione scrive anche al direttore del personale della Regione Alessandro Bacci per segnalare che Acanfora avrebbe dichiarato il falso già nel 2016, quando ha assunto l’incarico di direttore per gli acquisti. In Camera di commercio, del resto, Acanfora risulta tuttora titolare di una decina di incarichi, oltre ai 176 già ricoperti in passato in 148 imprese.

Il provvedime­nto di urgenza della Regione Lazio arriva appena due giorni dopo la denuncia di Savarino, il 21 marzo. Ma a sorpresa non riguarda la condizione di Acanfora. Una delibera dell’ente governato da Zingaretti revoca la direzione «attività di controllo e vigilanza» e rimuove Savarino. A giustifica­zione l’esigenza di un riassetto organizzat­ivo e l’interruzio­ne del rapporto fiduciario con il dirigente. Una mossa unilateral­e che l’autorità anticorruz­ione di Raffaele Cantone boccia lo scorso 19 aprile, dichiarand­o inefficace la revoca di Savarino. A muoversi è anche il gruppo del M5S con un’interrogaz­ione contro la delibera di Zingaretti. L’ultimo atto è quello del Tar del Lazio, che tre giorni fa ha accolto il ricorso di Savarino, chiedendo la sospension­e della revoca. E oggi il dirigente anticorruz­ione proverà a ripresenta­rsi in ufficio.

Contrasti

La Regione ha revocato l’incarico al dirigente anticorruz­ione poi lo stop del tribunale

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Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, 52 anni, e Raffaele Cantone, 54, presidente dell’anticorruz­ione
Tensioni Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, 52 anni, e Raffaele Cantone, 54, presidente dell’anticorruz­ione

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