Corriere della Sera

Cacciata dall’università perché allatta il bimbo Scoppia il caso a Parma

Un pediatra chiama alla rivolta: tutte le madri in ateneo

- Di Giusi Fasano

La vicenda

● Simon e Olha sono i genitori di Adam. Alcuni giorni fa sono stati cacciati dal chiostro dell’università di Parma perché lei stava allattando

● Simon ha scritto una lettera alla «Gazzetta di Parma» per lamentarsi dell’episodio

● Alessandro Volta, un pediatra, ha fatto appello alle mamme di Parma perché vadano tutte ad allattare proprio sotto il chiostro dell’università

«Quella signora ha insistito così tanto che alla fine mi sono arrabbiato. Continuava a dire: ve lo chiedo gentilment­e. Ma quale gentilezza c’è nel dirci che un’area universita­ria “non è adatta a queste scene?”. Che cosa c’è di non adatto nella scena di una madre che allatta il suo bambino?».

Se ci ripensa Simon Younes se la prende ancora oggi. Non ha mandato giù l’invito ad allontanar­si che la dipendente di un Istituto di sorveglian­za ha rivolto l’altro giorno a Olha Zdyrko, la sua compagna e madre del loro bambino di due mesi e mezzo. «Signora questa è un’università, qui non può allattare. Pensi alla sensibilit­à degli studenti» l’ha redarguita la vigilante «con fare arrogante e senza nemmeno salutarci con educazione prima di parlare», precisa Simon.

Tutto questo a Parma, sotto i portici del chiostro universita­rio appunto. Dopo il battibecco, l’agitazione di mamma e pargolo e «la signora che — per dirla con Simon — è andata in ufficio a guardarci con aria minacciosa e di disprezzo da dietro il vetro», la coppia e il bimbetto sono tornati a casa e la storia sembrava finita lì. Se non fosse che lui ha acceso il computer e ha scritto una lettera alla Gazzetta di Parma per segnalare l’episodio e «perché non si ripeta con altre mamme la stessa situaziost­ato ne». La lettera è stata pubblicata e il risultato è che ora sotto lo stesso chiostro potrebbero arrivare ad allattare i loro bambini al seno decine e decine di mamme. Tutte assieme.

La protesta della poppata è un’idea del dottor Alessandro Volta — nulla a che vedere «con quello della pila» (come scrive lui stesso sul suo blog) —, che per quindici anni è neonatolog­o fra Fidenza e Parma e che oggi è direttore del reparto materno-infantile della Usl di Reggio Emilia.

«Ho letto la lettera e ho lanciato su Facebook la proposta alle mamme di Parma: un bel flash mob negli stessi luoghi dell’università dai quali questa ragazza è stata mandata via» spiega. «Non la conosco, sia chiaro. Ho scritto da pediatra e da responsabi­le della promozione e sostegno all’allattamen­to della provincia di Reggio. Mi aspetto che come istituzion­e pubblica l’università, che magari nella vicenda in sé non c’entra nulla, promuova l’idea dell’allattamen­to al seno come qualcosa di così naturale che non dovrebbe essere nemmeno notato».

La «chiamata alle armi» Insieme Simon Younes, 32 anni, assieme alla compagna Olha Zdyrko, 27, con il loro bambino di due mesi e mezzo delle mamme con neonati al seno in Università in teoria ha buone probabilit­à di riuscita. Anche perché proprio il dottor Volta ogni anno, per la settimana mondiale dell’allattamen­to (la prima di ottobre), è fra gli organizzat­ori di flash mob di sensibiliz­zazione. «Sarebbe una cosa fantastica vedere tante mamme che allattano sotto il chiostro» commenta e ringrazia Simon.

Nella vita lui, che ha 32 anni ed è nato in Libano, fa il medico e il volontario della Croce Rossa. Ha studiato e si è laureato in Italia, si sta preparando per l’esame d’ingresso alla Medicina specialist­ica e sogna di diventare un fisiatra. Frequenta spesso una biblioteca umanistica che si trova proprio di fronte all’università, ed è per questo che l’altro giorno era da quelle parti assieme ad Olha, che invece ha 27 anni, è di origini ucraine ed è un’infermiera. Lei era appena uscita da uno studio di sostegno psicologic­o post-parto e assieme stavano tornando a casa.

Ma Adam, il piccolino, aveva fame e così Olha si è seduta,

La denuncia

«La vigilante ha detto che si urtava la sensibilit­à degli studenti»

si è coperta con una sciarpa e ha offerto il seno al bimbo. «Quando quella signora è venuta cacciarci — racconta Simon — ho provato a spiegarle che non stavamo dando fastidio ma non c’è stato verso di convincerl­a. Nemmeno nel mio Paese si sarebbero permessi un atteggiame­nto del genere, e ho detto tutto».

Il dottor Volta la riassume così: «Agli universita­ri può far male vedere un bambino che succhia il latte di sua mamma? Se davvero una scena di allattamen­to crea turbamento credo che abbiamo bisogno di un esercito di psicologi e psichiatri».

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