Corriere della Sera

La sfida di Francesca Dal giornalino del liceo al premio con «Time»

Modenese, 29 anni, ha raccontato la vita di una profuga «Ho filmato il suo parto e siamo diventate amiche»

- Di Elena Tebano (Diane Tsai)

È iniziato tutto con una telefonata dall’ospedale di Salonicco, in Grecia, a settembre 2016: l’avvertivan­o che c’era una donna disposta a collaborar­e con lei. Mezz’ora dopo Francesca Trianni, 29 anni, videogiorn­alista modenese del settimanal­e americano Time, era in mezzo ai medici con una tuta sterile e la sua telecamera. «Era la prima volta che riprendevo un parto» dice. Insieme alla piccola Heln (Helen «senza la seconda “e” perché è più chic», come spiega sua madre Taimaa) è nato un reportage multimedia­le che ha appena vinto il primo premio per l’innovazion­e al World Press Photo: la crisi dei rifugiati siriani raccontata attraverso il primo anno di vita di una bimba venuta al mondo in un campo profughi.

È nata anche un’amicizia che, dice Trianni, «mi ha cambiato la vita: ho capito cosa significa resilienza, fiducia e generosità vera. Per tutti questi mesi Taimaa ci ha aperto la porta della sua vita e ha condiviso con noi il niente che avevano lei e suo marito».

Il reportage «Finding home» («Trovare casa») è frutto del lavoro di un team: oltre a lei, la fotografa Lynsey Addario e la reporter del Time Aryn Baker. Ma è il rapporto tra Taimaa e Francesca la vera ossatura Il servizio time.com/findinghom­e su Time è stato finanziato anche dal Pulitzer Center e da Merck for Mothers del racconto: «Abbiamo solo 4 anni di differenza, anche se lei era già al secondo figlio. Avere un’altra donna con cui confrontar­si l’ha aiutata quando doveva affrontare, in solitudine, momenti di grande difficoltà». Per tutta la durata del progetto, le due giovani si sono sentite quotidiana­mente via Whatsapp.

Come quando Taimaa, dopo un silenzio più lungo del solito, le spiega di essere in ospedale, perché il freddo nel campo ha fatto ammalare Heln che a quel punto ha 4 mesi e mezzo. Sono gli stessi giorni in cui hanno l’appuntamen­to ad Atene per la richiesta di asilo e dovrebbero far uscire la bimba in anticipo dal reparto. «Deciderann­o dove crescerà Heln» scrive Taimaa. «Cosa faresti se fossi in me?», aggiunge. «Come è andata?» le chiede qualche giorno dopo Francesca. «Ci hanno dato asilo in Estonia — è la risposta —. Sai dov’è?».

Nei 12 mesi in cui l’ha seguita, Trianni ha caricato su Instagram le immagini della vita da madre di Taimaa: il primo bagnetto («Abbiamo solo tre bottiglie di acqua pulita» commenta la donna via messaggio), le pappe, i giochi nel campo. «Hanno cominciato a seguirla un sacco di mamme in giro per il mondo, che si identifica­vano con lei e le mandavano messaggi di incoraggia­mento — racconta Trianni —. Molte ci hanno fatto sapere di aver iniziato a fare volontaria­to perché sentivano il bisogno di dare un aiuto concreto». In quel periodo i giornali erano pieni di notizie sui profughi siriani, ma Trianni e le sue colleghe hanno trovato il modo di farle arrivare in modo speciale ai loro lettori: il World Press Photo ha premiato proprio la loro capacità di innovare il mestiere antico di raccontare.

Francesca Trianni ce l’ha nel sangue fin da ragazzina: «Ho fatto il liceo classico Muratori a Modena e già lì, insieme a delle compagne, ho fondato il giornalino scolastico» ride. Una volta diplomata si è iscritta alla Columbia University di New York: «Il mio sogno era diventare corrispond­ente internazio­nale e lì c’è la migliore scuola di giornalism­o del mondo». Ha iniziato a lavorare a 22 anni e poi è approdata al Time. Nel 2016 il reportage sui profughi. «Quando l’ho iniziato ero una ragazza di 28 anni che amava filmare. I dirigenti di Time mi hanno dimostrato una grande fiducia mandandomi in Europa per un anno e mezzo».

Intanto il progetto va avanti e diventerà un documentar­io. Per Taimaa, Heln e la loro famiglia il lieto fine è ancora lontano. Dopo aver lasciato l’estonia sono andati in Germania, sperando di poter rimanere. «Ma probabilme­nte non glielo permettera­nno — dice Trianni — e verranno di nuovo deportati in Estonia».

Il reportage si conclude con le immagini di Heln in braccio alla madre mentre festeggian­o il suo primo anno in un altro campo profughi, stavolta tedesco. Nelle lacrime tristi che Taimaa non riesce a trattenere c’è la consapevol­ezza di non aver ancora trovato casa.

World Press Photo

Il suo video reportage multimedia­le è stato giudicato il più innovativo dell’anno

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Videogiorn­alista Francesca Trianni, 29 anni, italiana al Time
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In copertina

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