Addio all’editore di saggistica Giovanni Carocci
1932-2018 Era nato a Firenze
Carattere schivo e riservato, animato da una forte etica del lavoro, Giovanni Carocci si è spento sabato all’età di 85 anni, presso l’ospedale Sant’eugenio di Roma. Fondatore dell’omonima casa editrice, fino al 2009 aveva svolto un ruolo importante in un campo nel quale aveva cominciato a operare negli anni Settanta. Nel 1980 aveva dato vita alla Nuova Italia Scientifica, branca universitaria del prestigioso marchio La Nuova Italia, creato nel 1926. Poi, quando l’azienda madre era confluita nel gruppo Rcs, Carocci aveva voluto mantenere l’autonomia della sua casa editrice e le aveva dato il proprio nome, ampliando progressivamente il raggio delle pubblicazioni, pur sempre con una specializzazione nel campo della saggistica.
Nato a Firenze il 14 agosto 1932, era figlio di Alberto Carocci, illustre letterato che aveva fondato giovanissimo la rivista «Solaria» e poi nel 1954, con Alberto Moravia, «Nuovi Argomenti». Ma Giovanni, raccontano i suoi collaboratori, preferiva non parlare di questo importante retroterra familiare. Per lui parlavano i fatti, la passione per i libri e l’impegno a produrne sempre di migliori. Dalle collane tascabili la sua impresa era passata ai manuali e poi a opere anche molto impegnative, in campo scientifico come nel settore umanistico. Nel 2009 il controllo della Carocci era stato acquisito dall’associazione culturale Il Mulino. E più tardi c’erano state polemiche per via delle esigenze di ristrutturazione dovute alla crisi. Ma oggi è abbastanza evidente che la Carocci non ha perduto l’identità conferitale dal suo fondatore.