«So che qualcuno mi tirerebbe una capocciata»
Gattuso: «Quando parlo so che posso dare fastidio a qualche giocatore»
BOLOGNA Il j’accuse della vigilia ha prodotto effetti. Il Milan torna a vincere dopo un digiuno che durava dal 18 marzo (3-2 con il Chievo) e pazienza se i toni dello sfogo di sabato di Gattuso hanno lasciato qualcuno attonito. «A qualche giocatore starò sulle scatole. So bene che quando parlo qualcuno mi tirerebbe una capocciata e non lo fa solo per rispetto». Inutile cercare di comprendere il destinatario della frase sibillina. «Non posso piacere a tutti: siamo pagati anche bene per pensare al campo. Bisogna metterci la faccia e prendersi le responsabilità, non è un caso che negli
Donadoni Il nostro gol annullato? La verità è che ci sono due pesi e due misure e i deboli sono penalizzati
ultimi anni si fatichi con le piccole. Non si può pensare che se ci alleniamo bene e timbriamo il cartellino abbiamo fatto il nostro».
Gattuso non ha ancora smaltito le tossine del post-benevento. «È stata una settimana di grande tensione. Anche per questo non era facile venir qui a Bologna e creare così tanto». Non ditegli però che il Milan è ancora alla ricerca del gol dei centravanti. «Non vincevamo da 40 giorni, c’è poco da scherzare e però è un dato di fatto che ci manca una punta da 15-20 gol». Non tutto però è da buttare. «Se escludiamo Bonucci, Bonaventura e Zapata, gli altri scesi in campo sono tutti classe ‘90. È una squadra con un futuro, diamo merito alla società».
Donadoni non si capacita del gol annullato a Orsolini per il fallo di mano di Palacio. «I più penalizzati sono sempre i più deboli. Giacomelli ha sbagliato: Palacio era a un metro e mezzo di distanza e la palla gli è rimbalzata addosso. A noi capitò un episodio simile con il Napoli quando Koulibaly respinse con il braccio il tiro di Palacio e l’arbitro nemmeno andò alla Var. La verità è che si usano due pesi e due misure».