La Red Bull si autoelimina: «Chiedano scusa»
Horner furibondo con Ricciardo e Verstappen: «Hanno rovinato il lavoro di tutti»
BAKU Christian Horner è una maschera di rabbia, Jos Verstappen seduto a pochi metri scansa microfoni e telecamere: «Non chiedetemi nulla, adesso no». Dentro all’hospitality della Red Bull infuria la tempesta, il doppio zero raccolto in Azerbaigian è il frutto velenoso di un duello fratricida per il quarto e quinto posto durato 40 giri.
Un Gp parallelo condito da sportellate, interventi ben oltre il limite e attacchi spietati. L’antipasto al tamponamento l’aveva servito Max Verstappen all’inizio poggiando le ruote su quelle del compagno. Poi la tensione è cresciuta a dismisura e quando Daniel Ricciardo, che era riuscito a passare l’olandese in pista e poi se lo è ritrovato di nuovo davanti dopo la sosta ai box, la pentola a pressione è scoppiata. «Ora devono chiedere scusa tutti e Sfida fratricida
Il contatto fra l’olandese Verstappen e il compagno di scuderia Red Bull, l’australiano Ricciardo
(Getty Images) due alla squadra e alle 800 persone che lavorano per loro», scandisce il team principal. «Quanto accaduto è inaccettabile. La nostra filosofia è sempre stata lasciare i piloti liberi di lottare fra loro, ma qui si è verificato lo scenario peggiore e abbiamo buttato via 22 punti». Prima del crash, via radio erano stati invitati a calmarsi, messaggi caduti nel vuoto. Cambieranno gli ordini di scuderia? No, secondo Horner, «ma abbiamo imparato una lezione».
Fioccheranno multe e prima della prossima gara a Barcellona i due bulli dovranno presentarsi a capo chino nella fabbrica di Milton Keynes. Le scuse, arrivate subito dopo l’incidente, stavolta non bastano. Di chi è la responsabilità? «Di entrambi». La sentenza del boss inglese è la stessa scritta dai commissari della Federazione: concorso di colpa, la punizione è lieve. Reprimenda sia per Max sia per Daniel, alla terza stagionale scattano le retrocessioni in griglia. Il primo è stato sanzionato per le sue manovre («lievi cambi di direzione») in difesa sul rettilineo, l’altro per essersi spostato troppo tardi sulla sinistra per tentare il sorpasso. Una decisione che solleva parecchi dubbi, troppo spesso gli steward sono andati leggeri con il baby talento orange. Che ultimamente non riesce a stare fuori da guai: in Cina aveva rovinato la domenica a Sebastian Vettel con una mossa senza senso. Blindato da un maxi contratto da 24 milioni di euro rappresenta il futuro per la Red Bull mentre l’australiano ha già le valigie pronte. Un futuro pieno di cocci, per ora.