Con la Classe A si può anche chiacchierare Capisce, memorizza e risolve i problemi
Un nuovo sistema di riconoscimento vocale rende la Mercedes interattiva
SPALATO (CROAZIA) Con la nuova Classe A, nelle concessionarie a maggio, la Mercedes punta molto in alto. Lo si capisce dai prezzi e dai contenuti. Il listino ora comincia da 29.900 euro. Con l’andare del tempo la soglia si abbasserà grazie a motori a benzina meno pretenziosi del 1.3 turbo di adesso, ma il punto di partenza la dice lunga sul profilo della vettura. Un posizionamento giustificato dal maggiore spessore tecnologico. Un esempio: la presenza su tutta la gamma dell’mbux (Mercedes-benz User Experience), un sistema che permette il dialogo conducente-vettura, basato su un riconoscimento vocale più evoluto — secondo Mercedes — del Siri di Apple. Chiedi un’informazione o l’attivazione di una funzione, L’MBUX provvede. E se la pronuncia non è perfetta, non importa: lui lo capisce, si adegua e avverte tramite un «cloud» le altre Classe A dotate di MBUX, in modo che da espandere l’intelligenza dell’intera famiglia. Non solo: il sistema è anche attento alle tue abitudini, cioè memorizza le azioni ripetitive (telefonate, percorsi...) e te le rammenta.
L’MBUX debutta sulla Classe A: sulle altre Mercedes non è ancora disponibile, neppure sull’ammiraglia, tanto per dare l’idea delle ambizioni del modello. La dotazione di serie prosegue con due schermi: uno dedicato alla strumentazione virtuale, l’altro (touch) per l’infotainment. Nell’allestimento base i due schermi sono da 7 pollici, in quello al top diventano da 10,25 e si ha l’impressione che ce ne sia uno solo, lunghissimo (come sulla Classe E). Gli esemplari messi a disposizione per la prova erano equipaggiati nel modo più sfarzoso possibile e, in alcuni casi, fatto un rapido conto, il preventivo potrebbe sfiorare i 50 mila euro. Che per una «compatta» (il segmento delle Fiat Tipo, Ford Focus, Volkswagen Golf...) sono parecchi.
La crescita della Classe A si misura anche in centimetri: 12 in lunghezza (si arriva a 442); due in larghezza; uno in altezza. L’aspetto non cambia radicalmente, ma vengono accentuate le proporzioni (quasi) da coupé. La vettura è più slanciata e acquattata sulla strada, e sembra ancora più larga da dietro, grazie alla fanaleria orizzontale (come quella di certe concorrenti). All’interno, rivestimenti e abbinamenti citano le Mercedes più lussuose. L’abitabilità posteriore, uno dei punti deboli della precedente serie, è un po’ più generosa, specialmente all’altezza dei gomiti: adesso due adulti alloggiano piuttosto bene sul divano. Anche il bagagliaio guadagna una trentina di litri (370/1.200).
Tre i motori all’inizio: 1.3 turbobenzina da 163 CV per la A200; 2.0 turbobenzina da 224 CV per la A250; 1.5 turbodiesel da 116 CV per la A180d. Il primo e il terzo, condivisi con Renault, saranno i più richiesti in Italia. Il 1.3 ha anche la disattivazione di due dei quattro cilindri quando la richiesta di potenza è bassa, per ridurre i consumi. Sale rapidamente di giri, dando una sensazione di brillantezza, ed è disponibile sia con il cambio manuale a 6 marce sia (in opzione: 1.800 euro) con l’automatico a doppia frizione a 7 rapporti, più comodo anche se nella marcia normale e nella modalità automatica sembra un po’ iperattivo.
Ma, checché ne pensino i detrattori del gasolio, il 1.5 turbodiesel è il più idoneo alla Classe A. La differenza di potenza (47 CV) quasi non si sente, mentre la coppia è maggiore e se ne apprezzano i benefici (viaggiando a gas spianato, ovviamente, la situazione si capovolge). La A180d sarà inizialmente offerta soltanto con la trasmissione a doppia frizione.
Le suggestioni sportive che la Classe A trasmette trovano riscontro nel comportamento stradale: l’auto è molto reattiva (di serie, in Italia, c’è l’assetto ribassato di 15 mm), ma non rigida, e molto guidabile. Lo sterzo, con il quale si instaura un immediato rapporto di confidenza, dà una piacevole sensazione di leggerezza. Annunciata per l’autunno la trazione integrale, mentre sui motori che verranno c’è il massimo riserbo, anche se è lecito aspettarsi l’ampliamento della gamma a gasolio. E se la AMG è già prevista (2019), la versione ibrida deve ancora apparire all’orizzonte.