Voto subito, stop del Colle
Di Maio chiede di tornare alle urne a giugno. Ma secondo il Quirinale mancano i tempi Friuli Venezia Giulia, trionfo leghista. Il Pd si spacca, Martina contro Renzi
Di Maio chiede di tornare alle urne già a giugno. Ma dal Quirinale arriva l’altolà: mancano i tempi. Alle regionali in Friuli Venezia Giulia vince il candidato del centrodestra e la Lega fa il pieno di consensi. Acque agitate nel Pd dopo l’intervista di Renzi a Che tempo che fa. Martina attacca l’ex premier.
Con il netto successo ottenuto in Friuli Venezia Giulia, il centro destra invoca per sé la guida del governo nazionale e dunque isola il M5S, in forte discesa nelle urne friulane, che invece chiede al capo dello Stato di tornare a votare già nel mese giugno. Il Pd, dopo la rottura di Matteo Renzi con i grillini, vacilla e si prepara alla resa dei conti della direzione di giovedì. Così, nelle ultime 24 ore, è diventata ancora più in salita la strada che, passando per il Quirinale, porta alla formazione di una maggioranza di governo. Ecco di seguito la cronaca di una giornata molto intensa.
Ore 9.35: Fedriga già sopra il 50 per cento
In Friuli Venezia Giulia, già con il 10% delle sezioni scrutinate, il leghista Massimiliano Fedriga viaggia verso il 55% dei consensi. Dopo un paio d’ore, a Trieste verrà ufficializzata la sua vittoria (56,8%) sul candidato del centrosinistra, Stefano Bolzonello (27%). Alessandro Morgera (M5S) si arresta al 12%.
Ore 11.22: Salvini, «andiamo a governare»
Matteo Salvini, in vacanza in Puglia con la compagna Elisa Isoardi, esulta e pubblica su Twitter la foto di un «Due di picche». #andiamoagovernare: «Io sono pronto!».
Ore 12: In Fvg vola la Lega, crolla M5S
I voti di lista che vengono contati in Friuli Venezia Giulia sono disastrosi per il M5S che si blocca al 7%, molti punti in meno rispetto alle politiche del 4 marzo. Forza Italia ottiene il 12% (+2%), il Pd il 18% (stabile) mentre la Lega vola al 35% (10 punti in più in due mesi).
Ore 13.26: Di Maio, subito al voto
Il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, non senza calpestare il galateo istituzionale, chiede al presidente della Repubblica elezioni subito: «A questo punto non c’è altra soluzione, bisogna tornare al voto il prima possibile, poi ovviamente deciderà il presidente Mattarella...io dico a Salvini andiamo insieme a chiedere di andare a votare e facciamo questo secondo turno a giugno...». Però , secondo i calcoli condivisi anche dal Quirinale, l’ultima finestra utile per votare prima dell’estate (il 24 giugno) si è chiusa lo scorso 24 aprile.
Ore 14.00: Berlusconi, governo al centrodestra
Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, parla di «vera clamorosa sconfitta dei Cinque stelle» in Friuli Venezia Giulia: «Il centro destra unito si conferma vincente, ragione in più per affidare il governo nazionale la centro destra».
Ore 14.30: Salvini fa «un gioco poco lineare»
Fonti vicine ai vertici del M5S dettano alle agenzie di stampa: «La richiesta al capo dello Stato di andare subito al voto è una cosa seria...». E se Matteo Salvini non la appoggerà vuol dire che il suo «è un gioco poco lineare».
Ore 15.20: Martina attacca Renzi
Scoppia il dramma in casa del Pd. Dopo le esternazioni televisive fatte domenica sera da Matteo Renzi («Mai al governo con il M5S»), il segretario reggente Maurizio Martina risponde: «Così un partito rischia solo l’estinzione...è impossibile guidare un partito in queste condizioni». All’attacco anche Dario Franceschini.
Ore 15.24: Grillo contro FI e «sinistra frou frou»
Stavolta, Beppe Grillo si fa vivo sul suo blog per difendere l’operato di Luigi Di Maio: «Il Pd e FI agiscono con una sincronia perfetta, quando si tratta di sopravvivere tramite il camuffamento sono efficientissimi». Il comico genovese, tuttavia, ce l’ha con Matteo Renzi che ha tagliato i ponti verso un possibile governo a guida M5S: «L’entusiasmo di Luigi viene propagandato come fosse bramosia di potere e la sinistra frou frou gioca la carta di un’improbabile supremazia intellettuale, ridicola, figlia di accordi con quello che hanno sempre chiamato il “Caimano”».
Ore 19.30: Salvini per un «governo del fare»
Tdutti parlano di inserire un ballottaggio nella legge elettorale, il ballottaggio è in realtà il voto Luigi Di Maio
d Anche il Friuli Venezia Giulia ringrazia il Pd per l’egregio lavoro svolto Matteo Salvini
d Noi non potremo mai votare la fiducia al governo Di Maio per rispetto di chi ci ha votato Matteo Renzi
Di Maio e Salvini sono sempre più distanti nel valutare i destini della XVIII legislatura: «La Lega non teme le urne ma non lavora per uno scioglimento anticipato», dettano fonti del Carroccio alle agenzie di stampa. Tuttavia Salvini rinnova l’appello a tutte le forze politiche, escluso il Pd, «per formare un governo del fare che risponda ai problemi degli italiani».
Ore 20.00: Renzi, ho il diritto di parlare
Prima dei Tg Matteo Renzi si fa sentire: «Sono stato eletto in un collegio. Ho il dovere, non solo il diritto, di illustrare le mie scelte. Rispetto chi nel Pd vuole governare con il M5S ma credo sarebbe un grave errore».