Corriere della Sera

«Sognavo di insegnare ma sono stato sconfitto da un sistema corrotto»

Lo scrittore Ferdinando Camon: è successo 40 anni fa

- Di Andrea Pasqualett­o

● Ha vinto il Premio Strega con (1978)

Un vecchio rancore mai mitigato, un sogno infranto che gli ha segnato la vita e che oggi riaffiora così: «Quella volta sono stato sconfitto dalla potenza della corruzione, della mafiosità dello Stato».

Sollecitat­o su Facebook dal rimprovero di un lettore che lo accusava di aver smesso d’insegnare senza ragioni, Ferdinando Camon ha riposto il fioretto e ha deciso di usare la polvere da sparo. «Sognavo un incarico universita­rio, a un certo punto se ne presenta uno, faccio domanda, siamo in due ma l’altro ha già un altro incarico e a norma di legge deve finire in coda alla graduatori­a. Infatti la facoltà mette me al primo posto e lui al secondo, ma dà l’incarico a lui senza alcuna spiegazion­e...».

Per lo scrittore padovano, 82enne, fu la fine di un sogno. Lo spiega in un post carico di rabbia, al punto che l’episodio sembrerebb­e successo ieri e invece risale a 40 anni fa. «Volevo insegnare tutta la vita. Sono nato per questo. Ho insegnato in tutti i gradi di scuole, dalle medie alle magistrali ai geometri ai ragionieri all’università (il Dams di Bologna)». Gli mancava un salto di qualità, il passaggio da Bologna, dove teneva un corso di Letteratur­a di massa, a Padova, la sua città.

Camon entra nei dettagli e ne scrive al presente. Il Consiglio di facoltà che gli dà torto, il Senato accademico che gli dà ragione e lui che finisce a Roma, davanti a una funzionari­a del ministero. «Lei tira fuori una fotocopia della delibera. Io ho la mia in mano, timbrata, e dico: “Ma scusi, la sua copia è falsa, ha una riga in più”. La signora controlla il suo verbale, lo confronta col mio, scatta in piedi e urla: “Fuori tutti!, c’è una cosa delicata”. Usciti tutti e svuotata la sala, dice a me: “Se ne vada, non ho niente da dirle”. Ha cacciato tutti perché non ci fossero testimoni, e ha rinchiuso

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A lezione Una giovane al volante a Riad, la capitale dell’arabia Saudita. Da giugno le donne potranno guidare

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