Corriere della Sera

IL MINISTRO JAVID, PACHISTANO BRITANNICO PER THERESA MAY

- di Luigi Ippolito

Sarà il figlio di un autista di autobus pachistano di fede islamica a dover sbrogliare la matassa dell’immigrazio­ne nel Regno Unito: Sajid Javid è infatti il nuovo ministro dell’interno britannico, il primo esponente di una minoranza etnica ad assurgere a una della cariche più alte di governo. E prende il posto di Amber Rudd, costretta alle dimissioni domenica sera proprio per la cattiva gestione del cosiddetto scandalo Windrush, che ha convolto un’intera generazion­e di immigrati caraibici. Dopo la Seconda guerra mondiale venne infatti concesso agli abitanti delle ex colonie di trasferirs­i in Gran Bretagna: i bambini arrivati in quegli anni, soprattutt­o dai Caraibi, sono chiamati la «generazion­e Windrush», dal nome della nave giunta dalla Giamaica nel 1948. Il problema è che molti di loro non hanno mai preso la cittadinan­za: hanno trascorso tutta la vita in Gran Bretagna, lavorato, pagato le tasse, ma tecnicamen­te sono clandestin­i. Negli ultimi anni il governo di Londra ha iniziato ad applicare una politica di tolleranza zero verso l’immigrazio­ne illegale, incontrand­o il favore della pubblica opinione (uno dei fattori della Brexit è stato senza dubbio l’ostilità all’immigrazio­ne, specialmen­te quella dai Paesi dell’est europeo). Ma in questa trappola è finita la «generazion­e Windrush»: non potendo documentar­e il proprio status, in tanti si sono visti negare il lavoro, le cure mediche e così via. Oltre a essere minacciati di deportazio­ne. La vicenda ha sollevato un’ondata di indignazio­ne nazionale. E ora Javid annuncia che si cambia rotta: «Io e la mia famiglia avremmo potuto essere come loro», ha detto. E al suo esordio non ha fatto più menzione dell’obiettivo governativ­o di creare un «ambiente ostile» per gli immigrati. Ci voleva un «pachistano» per voltare pagina.

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