Corriere della Sera

Le accuse del sindaco e i dubbi su Sarri A Napoli la festa è finita

La società: «Noi vinciamo solo con le nostre forze»

- Monica Scozzafava

NAPOLI La festa rumorosa ha lasciato strascichi molto amari, a Napoli: dai fuochi d’artificio e i cori assordanti per un sogno che stava per materializ­zarsi si è passati a un silenzio di disperazio­ne. Il giorno dopo, poi, le reazioni e le divisioni tra chi è arrabbiato e chi è invece grato. Lo scudetto qui è molto più di un titolo sportivo atteso quasi trent’anni, è il riscatto sociale e culturale di una città ancora alla ricerca della rivalsa sul Nord. Il sindaco Luigi de Magistris ha addirittur­a indossato l’abito migliore di capopopolo e nelle decisioni arbitrali della partita doppia tra Napoli e Juventus vi ha letto la più estrema delle irregolari­tà. «Basta ingiustizi­e, ci riprendere­mo ciò che ci avete tolto», il suo post su Fb. Sottolinea­ndo anche una differenza antropolog­ica e comportame­ntale tra i napoletani e gli altri. Ha così interpreta­to il sentimento popolare rispetto allo scudetto ora più lontano, ma non ha sanato la spaccatura del popolo dei tifosi. Chi inveisce contro il mercato mancato di De Laurentiis, chi è arrabbiato contro l’arbitro Orsato ma anche chi, grato comunque (11 mila in tre ore), ha già acquistato il biglietto per la prossima di campionato tra Napoli e Torino al San Paolo.

Spaccanapo­li, insomma. Che è un po’ anche il clima che si respira nella squadra. Chi è pronto ai saluti — Reina già del Milan per domani ha organizzat­o una festa di addio con i compagni — chi aspetta di capire quanti ancora deciderann­o di lasciare e chi invece lega il suo destino a quello dell’allenatore Maurizio Sarri. Mancano tre partite al termine della migliore stagione di sempre del Napoli, in termini di punti (il record di 87 è a un passo), ma l’impression­e è che ci si stia avviando alla chiusura di un ciclo. Molto ruota attorno al tecnico che non ha ancora sciolto la riserva sul futuro. Ha un contratto fino al 2020 ma una clausola di 8 milioni con la quale può svincolars­i. Domenica, dopo la sconfitta di Firenze, aveva chiesto scusa ai tifosi per la brutta prestazion­e, senza cercare alibi; sempre a loro si era rivolto qualche settimana fa, quando andava alla ricerca di stimoli e motivazion­i.

Sarri chiede garanzie economiche, ma non solo. Vuole giocatori all’altezza per poter competere in Italia e in Europa. Ma più realistica­mente è alla ricerca di una nuova sfida. Ecco la Premier e gli inviti a imparare l’inglese che ha rivolto a molti suoi collaborat­ori in questi ultimi mesi. Chelsea e Arsenal sono piazze che lo stuzzicano, per dirla alla sua maniera. A Napoli ha speso ogni energia possibile, si è inventato un tridente insolito al quale si è votato anche quando ha capito che non aveva più benzina nelle gambe. E Insigne, Mertens e Callejon hanno professato il suo credo. Senza di lui, sono in bilico.

Del resto, il patto scudetto di cui tanto si è parlato era stato una sorta di giuramento fatto per restare uniti e tentare l’impresa. Che adesso sembra sfuggita. Il belga ha una clausola di 28 milioni valida per l’estero, la Cina è più di un’ipotesi. Lo spagnolo ha dato tutto e anche di più e Insigne, unico napoletano in squadra, potrebbe essere l’uomo attorno al quale ricostruir­e, Raiola permettend­o. Incertezza anche in difesa, Koulibaly è il gioiello più ambito, Albiol potrebbe aver voglia di tornare in Spagna. De Laurentiis affida il suo pensiero a un tweet sul sito ufficiale della società: «Essere azzurri significa saper vincere solo con le nostre forze». Spaccanapo­li non lo riguarda.

Tentazione Premier Il tecnico tentato dalla Premier. Ai suoi collaborat­ori ha detto di imparare l’inglese

 ?? (Getty Images) ?? Quattro campionati in A Maurizio Sarri, 59 anni, è alla terza stagione sulla panchina del Napoli
(Getty Images) Quattro campionati in A Maurizio Sarri, 59 anni, è alla terza stagione sulla panchina del Napoli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy