Donne morte di tumore, nuovo scandalo per il governo
LONDRA Un nuovo scandalo investe la sanità pubblica britannica, già piegata dai tagli e dall’austerità che lo scorso inverno hanno portato a un’emergenza nazionale negli ospedali. Il governo ha ammesso che centinaia di donne potrebbero essere morte prematuramente a causa di un errore nei sistemi informatici: negli anni fra il 2009 e il 2018, infatti, 450 mila donne non hanno ricevuto a casa l’invito a effettuare la mammografia programmata di controllo, che in Gran Bretagna è gratuita ogni tre anni fino all’età di 70. Si trattava in questo caso di pazienti fra i 68 e i 71 anni al loro ultimo test: e il ministro della Salute Jeremy Hunt ha dovuto concedere, di fronte al Parlamento, che fra le 135 e le 270 di loro potrebbero essere decedute a causa di un tumore non diagnosticato in tempo. Il ministro ha sottolineato che il dato è frutto di una pura estrapolazione statistica e non è il risultato di evidenze cliniche: e che dunque la cifra reale potrebbe essere molto più bassa. Ma la rivelazione ha comunque suscitato choc e indignazione nel Paese e nel mondo politico. Ora spetterà a una commissione d’inchiesta appurare quale sia stato l’impatto effettivo di questo errore: ma Hunt si è comunque scusato ammettendo che «tragicamente è probabile che ci siano diverse persone che oggi sarebbero vive se non si fosse verificato questo fallimento». L’opposizione laburista è sul piede di guerra: Jess Phillips, la deputata leader delle donne nel suo gruppo parlamentare e la cui madre è morta per un cancro non diagnosticato, ha chiesto che alle vittime sia garantito «pieno sostegno legale per intraprendere delle azioni di rivalsa, anche se nulla sarà mai abbastanza». E c’è infatti da aspettarsi una raffica di cause contro il sistema sanitario nazionale. Ma lo scandalo mette in difficoltà soprattutto il governo conservatore, da sempre sotto accusa per la gestione dei servizi pubblici: e la temperatura della pubblica opinione potrà essere misurata già oggi, nelle elezioni municipali che si svolgono in Inghilterra. Per la premier Theresa May, già alle prese col rompicapo della Brexit, un nuovo incidente che sarebbe stato meglio evitare.