Corriere della Sera

«Abbiamo 338 eletti, lotteremo su tutto»

Di Maio: «Tocca agli altri, sarà un’ammucchiat­a». Pronti a un no anche al presidente della Camera

- Al. T.

ROMA Sfumata, almeno per ora, la possibilit­à di andare al governo, torna il Movimento di lotta. Lotta durissima, promettono i dirigenti dei 5 Stelle. Con Luigi Di Maio che avverte: « Noi siamo stati già responsabi­li, ora tocca agli altri. Se vogliono, faranno un governo di tutti contro di noi. Ma non sarà facile un’ammucchiat­a, abbiamo 338 parlamenta­ri e voglio vedere come faranno su ogni provvedime­nto » .

Sui cellulari dei parlamenta­ri circola lo screenshot di « Avengers- Infinity War » , i « Vendicator­i- Guerra infinita » , pellicola sui supereroi che vogliono salvare il mondo e sono pronti a una lotta senza quartiere. Anche Carlo Sibilia è pronto: « Il 32 per cento non può restare fuori dai giochi. Affrontiam­o l’ultimo voto con l’obiettivo di governare da soli e cambiare il Paese » .

Si sente ancora forte la delusione per quello che è stato vissuto come un doppio tradimento, prima da Matteo Salvini, poi da Matteo Renzi. Naturalmen­te le affinità elettive erano più con la Lega e ancora resta una, sia pur piccola, possibilit­à che riscocchi una scintilla. Con il Pd, invece, chiusa la partita. Restano solo le urne o un governo di tregua. Che i 5 Stelle respingono. L’unico che potrebbe metterli in difficoltà sarebbe uno del presidente, a guida Roberto Fico. Perché tenterebbe la truppa degli eletti che non ha nessuna voglia di tornare a casa.

Ma è un’ipotesi remota, alla quale M5S direbbe probabilme­nte no. E per ora c’è la battaglia senza quartiere. E torna anche l’offensiva contro l’informazio­ne. Fa discutere il passaggio della lettera ai parlamenta­ri nel quale Di Maio spiega che i tg, dopo averli trattati « con i guanti bianchi per 50 giorni, sono tornati a fare servizi contro di noi » . E dunque? « Avevano paura che andassimo al governo e sostituiss­ero i direttori. Lo faremo presto grazie a una legge finalmente meritocrat­ica » . Risponde polemicame­nte Michele Anzaldi, Pd: « Si tratta di parole gravissime. Siamo di fronte a una pesantissi­ma ingerenza contro l’autonomia del servizio pubblico, nonché un attacco all’informazio­ne senza precedenti » .

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy