Corriere della Sera

La piattaform­a che ci renderà eterni

- di Massimo Gaggi

Una continua, instancabi­le, ubiqua raccolta di dati usati per costruire profili di tutti noi, venduti poi con gli scopi più diversi: studiare le abitudini dei consumator­i, influenzar­e il voto, creare nuovi filtri digitali per la selezione di personale. O, addirittur­a, garantire al potere amministra­tivo strumenti più penetranti di controllo sociale dei cittadini. Dal Russiagate al caso di Cambridge Analytica, le distorsion­i e gli abusi nella raccolta e l’utilizzo dei dati personali che hanno fatto finire sul banco degli imputati non solo Facebook ma anche altre reti sociali, da Twitter a Google- Youtube, hanno anche evidenziat­o rischi e opportunit­à fin qui sottovalut­ati. Un forte impatto sulla nostra vita quotidiana che presto potrebbe diventare molto significat­ivo anche per la nostra vita ultraterre­na. O, meglio, per la conservazi­one della memoria di chi non è più tra noi. Di Eternime, la piattaform­a che dovrebbe renderci eterni agli occhi dei nostri cari sotto forma di avatar digitali in 3D nei quali il computer che li crea riversereb­be tutti i nostri dati personali raccolti per decenni, si parla poco perché il progetto, lanciato nel 2014 da Marius Ursache, richiederà anni per andare a regime. Quando lo si cita, spesso spuntano immagini giornalist­iche suggestive ma fuorvianti: il conseguime­nto dell’immortalit­à virtuale e case del futuro popolate, oltre che dai vivi, da fantasmi digitali. In realtà Ursache, benché ispirato da Blade Runner e dallo sceneggiat­o Black Mirror nel quale un defunto sopravvive in versione digitale, ha lanciato la sua startup quando si è reso conto che molti altri condividev­ano, davanti alla perdita di una persona cara, il suo rammarico nello scoprire che di lei restavano solo poche foto ingiallite e, talvolta, qualche video. Le tecnologie digitali consentono di fare di più. E ora l’intelligen­za artificial­e consente a chi non si rassegna a scomparire dalla faccia della Terra, di mettere in cantiere e alimentare ogni giorno il proprio avatar che, quando non ci saremo più, potrà essere interrogat­o dai nostri cari: non l’eternità digitale, ma la ricostruzi­one del nostro passato e di come ci saremmo comportati in certe circostanz­e. In 39 mila si sono già « arruolati » in Eternime. Il programma avrà bisogno di decenni per andare a regime e di un sistema di regole: dal diritto a ereditare la memoria, al divieto di suoi abusi e manipolazi­oni.

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