Da Rabat a Tokyo Tutti a caccia dei wallpaintings
Il Riad Dar Shaan ( foto), hotel di lusso nel cuore della medina a Rabat, cha appartiene alla famiglia della Villa Mandarine, è stato uno dei primi a scegliere per le sue pareti la tecnica del « wallpainting » : una nuova tendenza che coinvolge hotel, showroom e ristoranti e che sostituisce la carta da parati o il decoro tradizionale. « Si tratta di lavori site- specific — spiega Natalia Resmini, l’artista che ha firmato con i suoi acquarelli il riad di Rabat —. Conosco molto bene il Marocco, mi affascina da sempre: ho cercato di seguire l’impronta dell’architettura, per rafforzarla senza invaderla. La prossima estate ho in programma nuovi lavori nella boutique della designer Barbara Bonner, nella città vecchia di Ibiza » . La decorazione murale va in un certo senso a sostituire i quadri visti dalla artista come « una forzatura, con quella misura standard utile dal punto di vista pratico, ma con molto meno carattere rispetto a una pittura murale » , dice Resmini. A proposito di Ibiza: delle splendide decorazioni murali abbelliscono le parti comuni del Navila, palazzotto di Dalt Vila, dove affittare stanze di charme da 90 euro a notte ( www. navila. es). Ma si può fare un vero giro del mondo a caccia di wallpaintings: dal Koox Hotel Banana di Playa del Carmen, in Messico, al Park Hotel Tokyo, che con l’aiuto di pittori locali e un programma di « artisti in casa » , ha trasformato 31 delle sue 273 stanze in tele per il loro lavoro.