Gli ambasciatori di Venezia per ricordare Ariberto Mignoli
Il compito di aprire il convegno su «Le relazioni degli ambasciatori veneziani» che hanno prestato servizio a Istanbul, in ricordo di Ariberto Mignoli, per anni mente giuridica di Mediobanca, è stato affidato al ceo Alberto Nagel, che ha raccontato la profonda passione del giurista per la Serenissima, come «testimoniano i numerosi volumi dedicati alla Repubblica di Venezia conservati nel fondo Mignoli». Del resto i Baili veneziani, e le loro relazioni sull’impero Ottomano, permettono di capire l’unicità della Serenissima, «sistema mercantile e non potenza predatoria» come ad esempio la Spagna, in un’epoca tra il XV e il XVIII secolo, in cui nel Mediterraneo la distinzione tra mondo cristiano e mondo musulmano era meno netta di quanto una certa retorica non voglia far credere, come ha spiegato nel suo intervento Marino Viganò. Le informazioni dettagliate fornite dai Baili, ha sottolineato Giampaolo Scarante, ambasciatore italiano in Turchia dal 2010 al 2015, avevano l’obiettivo — così come i rapporti degli ambasciatori di oggi — di «penetrare la realtà di un Paese per capirne le forze profonde che lo muovono»: «Il core business della Serenissima era il commercio internazionale, il suo impero era funzionale, non voleva conquistare popoli ma avere porti per le proprie navi».