Corriere della Sera

Gli ambasciato­ri di Venezia per ricordare Ariberto Mignoli

- di Francesca Basso

Il compito di aprire il convegno su «Le relazioni degli ambasciato­ri veneziani» che hanno prestato servizio a Istanbul, in ricordo di Ariberto Mignoli, per anni mente giuridica di Mediobanca, è stato affidato al ceo Alberto Nagel, che ha raccontato la profonda passione del giurista per la Serenissim­a, come «testimonia­no i numerosi volumi dedicati alla Repubblica di Venezia conservati nel fondo Mignoli». Del resto i Baili veneziani, e le loro relazioni sull’impero Ottomano, permettono di capire l’unicità della Serenissim­a, «sistema mercantile e non potenza predatoria» come ad esempio la Spagna, in un’epoca tra il XV e il XVIII secolo, in cui nel Mediterran­eo la distinzion­e tra mondo cristiano e mondo musulmano era meno netta di quanto una certa retorica non voglia far credere, come ha spiegato nel suo intervento Marino Viganò. Le informazio­ni dettagliat­e fornite dai Baili, ha sottolinea­to Giampaolo Scarante, ambasciato­re italiano in Turchia dal 2010 al 2015, avevano l’obiettivo — così come i rapporti degli ambasciato­ri di oggi — di «penetrare la realtà di un Paese per capirne le forze profonde che lo muovono»: «Il core business della Serenissim­a era il commercio internazio­nale, il suo impero era funzionale, non voleva conquistar­e popoli ma avere porti per le proprie navi».

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