Barbie, la bambola «taglia» manager Cacciati in tre, sognando il rilancio
Quattro manager nell’arco di pochissimi anni. Non c ’è pace per Barbie, la bambola nata alla fine degli anni ‘ 50 che ha saputo raccontare i tempi diventando uno dei giocattoli più venduti al mondo. Oggi la strada per il colosso americano Mattel è fatta di curve e molte salite, nonostante le vendite della famosa bambola s t i a no pi a n piano migliorando. L’ultimo a mmini s t r a t o r e d e l e g a to , Margo Georgiadis, ex Google, è durata appena un anno e ha da poco mollato le redini di Mat t e l p a s s a n d o l e a Yn o n Kreiz, membro del consiglio di a mmini s t r a z i o n e d a l l o scorso giugno. Ma si tratta solo dell’ultimo cambio al timone in pochi anni. Prima di Georgiadis era stato Christopher Sinclair, alla guida della società dall’inizio del 2015, a cercare di rivitalizzare vendite e cul- tura aziendale della multinazionale di giocattoli. Sinclair aveva preso il timone da Bryan Stockton, altro manager durato soli t re anni. L’obiettivo, sempre lo stesso: risollevare le sorti dell’azienda. Come? Recuperando terreno nei confronti della concorrenza come Hasbro e Lego. Il marchio Barbie è in difficoltà da tempo: nel 2009 aveva circa il 25% del mercato delle bambole, nel 2013 la percentuale era scesa al 20. Senza parlare dei risultati di Borsa con il titolo che a Wall Street ha perso negli ultimi cinque anni circa il 70% del suo valore. Solo pochi giorni fa la polemica su Barbie Frida Khalo con il tribunale del Messico che ne ha bloccato la vendita nel Paese dando ragione alla famiglia che detiene i diritti esclusivi dell’immagine della pittrice e che ha accusato Mattel di averne travi- s a to l ’e s s e n z a . L e critiche riguardano i n particolare il fatto che una donna nota per avere sfidato i conformismi di genere, sia rappresentata nel corpo di Barbie con una pelle più chiara e senza le folte sopracciglia unite.
Il nuovo ad Kreiz ha spiegato alla presentazione dei conti che vuole lavorare alla redditività e ridare a Mattel « una posizione di leadership». Il gruppo ha chiuso la trimestrale 2018 meglio del previsto anc he s e con una perdita pi ù ampia a causa della bancarotta della catena americana di negozi di giocattoli Toys R Us. I ri cavi sono calati del 4% a 708,4 milioni di dollari contro attese per 688 milioni ma la Barbie ha registrato una crescita delle vendite del 24% e il marchio Hot Wheels ha visto un + 15%.