Musk agli analisti: «Domande noiose» E Tesla crolla in Borsa
Ignorare le domande degli analisti, anche quando sono giudicate «noiose» o «sceme» da un visionario geniale come Elon Musk, ha un prezzo. A Tesla ieri l’arroganza e la scortesia del cofondatore e ceo, durante la conference call sui risultati trimestrali, sono co s t a te u n ribasso del 5,5% a 284,46 dollari sul Nasdaq ( ma il titolo è arrivato a perdere oltre il 7%), dopo il -5% mercoledì nell’after hours. «Scusatemi. La prossima. Domande stupide e noiose non sono cool. La prossima». Così Musk, 46 anni, ha dribblato gli analisti che volevano sapere nel dettaglio se e quando la società californiana chiederà agli investitori di riaprire il portafoglio, dopo aver bruciato più soldi delle attese ( 745,3 milioni di dollari nel primo trimestre). «Mi dispiace, queste domande sono così aride. Mi stanno uccidendo » , ha insistito l’imprenditore- manager, preferendo dedicare il suo tempo a un Vlogger di un canale su Youtube visto da oltre 9 mila persone, più i nteressato ai temi tecnologici che ai dati finanziari.
Ma il comportamento irrituale di Musk non è piaciuto agli investitori, che lo hanno punito affossando il titolo in Borsa. Nemmeno la perdita record di quasi 710 milioni, più del doppio dei primi 3 mesi del 2017, anche se minore delle attese, aveva scosso tanto il titolo, che invece è crollato dopo i commenti sgarbati e bizzarri del ceo. A poco è servita la rassicurazione che Tesla ha risolto i problemi per centrare i target di produzione della nuova Model 3, la berlina elettrica a prezzi abbordabili per il mercato di massa. O la promessa che nell a s econda metà dell ’a nno la s ocietà genererà utili e un flusso di cassa positivo. Moody’s resta convinta che Tesla avrà bisogno di 2 miliardi, che raccoglierà sul mercato obbligazionario o con un aumento di capitale.
Dopo aver maltrattato gli analisti l’eclettico imprenditore miliardario ( ha fondato tra l ’a l t r o S p a c e X e progetta l’hyperloop, un futuristico sistema di trasporto passeggeri ad altissima velocità), se l’è presa con i giornalisti, accusati di essere «davvero irresponsabili» per aver scritto «articoli che hanno fatto credere alle persone che le auto che si guidano da sole sono meno sicure», dopo gli incidenti che hanno coinvolto alcune Tesla con il pilota automatico. Un altro autogol.