Corriere della Sera

Oggi l’udienza sul ricorso di Sky contro Mediapro Lega col fiato sospeso

- Monica Colombo

Con il fiato sospeso i presidenti, già sfiniti dal protrarsi della querelle fra Sky e Mediapro, guardano con interesse all’udienza a porte chiuse programmat­a per oggi alle 10 al Tribunale di Milano. Sarà il giudice Claudio Marangoni della sezione specializz­ata in materia d’impresa l’arbitro della partita fra l’emittente satellitar­e che ha presentato ricorso d’urgenza e il gruppo spagnolo che ha subìto la sospension­e del bando. Il commissari­o della Lega Giovanni Malagò (foto) confida che un pronunciam­ento arrivi entro

Rimonte epocali, papere ciclopiche, gol indimentic­abili, errori arbitrali altrettant­o memorabili, astinenza da Var e troppi milioni buttati al macero. È l a Champions, bellezza. Ma attenzione, nulla è come sembra: anche la bellezza qui è messa in discussion­e dalla imperscrut­abile follia di questa edizione, ricca di scene madri come un filmone americano e di pianiseque­nza da intenditor­i.

Ci sono tutti i generi mescolati dentro questa pazza Coppa. E naturalmen­te c’è un punto di partenza per raccontarl­a, ovvero il Real Madrid e la sua « normale anormalità » , come l’ha definita El País. Perché a vederla da fuori, la quarta finale in cinque anni dei blancos ( che ne hanno vinte tre finora, due consecutiv­e) sembra il trionfo della Restaurazi­one, nel nome di un regno che con Zidane è tornato impero. Ma se il Real è l a solida certezza di questa Champions, siamo messi bene.

Non a caso il gol simbolo di questa stagione rimarrà la rovesciata impossibil­e di Ronaldo a Torino, manifesto ineguaglia­bile della grandezza di CR7 e della vena di follia che si è impadronit­a del calcio europeo. Il premio per la sceneggiat­ura più imprevedib­ile va ovviamente alla Roma, capace di ri baltare i l 4- 1 del Camp Nou e conquistar­e la semifinale contro Messi e Suarez c he l ontano da Barcel l ona sembravano i loro cugini.

Sul podio delle rimonte incredibil­i la Juve ci è salita ben due volte, con quella di Wembley contro il Tottenham ( due gol in 3 minuti) e quella ancora meno logica di Madrid. Che è stata bruscament­e interrotta dal concorso di colpa tra Benatia e l’arbitro Oliver, ma ha s f at ato definiti vamente un mito. Quello un po’ pomposo del miedo escenico, ovvero il panico che attanaglia i malcapitat­i che mettono piede al Bernabeu: quest’anno sono lunedì, quando le società saranno radunate in assemblea a Roma. Il giudice può revocare l’ordinanza di sospension­e (condizione a cui Mediapro subordina la presentazi­one delle fideiussio­ni), confermarl­a oppure modificarl­a: la sensazione è che la decisione non sarà tranchant ma terrà conto delle ragioni di entrambi i duellanti. Due i punti contestati da Sky al bando degli spagnoli che da intermedia­rio indipenden­te si sono aggiudicat­i i diritti tv del campionato: l’assenza dei prezzi minimi dei pacchetti e il confeziona­mento di pacchetti — studiati per le piattaform­e internet e telefonich­e che non hanno strutture produttive — di 270 minuti con pre-post partita e interviste. Cioè con contenuti editoriali che, secondo l’emittente di Murdoch, proiettere­bbero Mediapro al rango di operatori della comunicazi­one. In caso di bocciatura del bando, gli spagnoli suggeriran­no ai club di percorrere la via del canale.

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