Il paradosso degli esperti che commentano le (finte) nozze
Il programma è divertente perché si fonda su un paradosso: bisogna essere ben « sfigati » per affidarsi a un team di esperti per trovare moglie e marito. Meglio il sensale di una volta, che almeno conosceva le famiglie di provenienza. E i paradossi a volte sono streganti. Avvincono, seducono, catturano lo spettatore nel nome di un dolce ricatto: voglio vedere come va a finire. Prodotta da Nonpanic per Skyuno, « Matrimonio a prima vista I talia » nasce dal format « Married at First Sight » : un team di esperti combina matrimoni tra tre coppie, scelte tra le centinaia di persone che hanno partecipato ai casting sulla base « di test caratteriali, preferenze dei due partner secondo parametri scientifici » ( giovedì, ore 21.15). Le coppie sono composte normalmente da persone « sempliciotte » ( è rischioso dire che nessuna di loro ha fatto il liceo classico?), ripetono in continuità espressioni come « tanta roba » , quando scoprono che non c’è attrazione fisica vanno nel panico ( ma va?), rovinano tutto per via di un cane che deve dormire nel letto matrimoniale. Però dai, la recita dell’amore a prima « svista » è molto divertente: l’incontro, i parenti ( meravigliosi i parenti!), la prima notte di matrimonio, il viaggio di nozze, la noia, tanta noia.
Partiamo dall’ipotesi che tutto sia finto, meglio, finzionale; che gli autori abbiano fatto il loro dovere; che gli sposini recitino la loro parte come meglio possono. Il momento più spassoso è quando intervengono gli esperti ( il cui compito drammaturgico è di svolgere una funzione veridittiva). Segnatevi i loro nomi, perché quando si prendono sul serio, sono irresistibili: Mario Abis, sociologo e docente allo IULM di Milano, Gerry Grassi, psicologo, psicoterapeuta e direttore clinico del « Centro TIB » ( Terapie Innovative Brevi), e Nada Loffredi, sessuologa, psicoterapeuta e docente di psicologia all’università La Sapienza di Roma.
L’università come paraninfo… Che meraviglia!