Corriere della Sera

Gli eccessi Kasia di

Smutniak, la «favorita» della corte berlusconi­ana in «Loro» «Sul set ho mostrato il potere del corpo Nuda mentre ballavo, la scena più difficile»

- Stefania Ulivi

«Quando Paolo mi ha chiamato per propormi il ruolo di Kira, ero alle prese con Moglie e marito, dove ero un uomo intrappola­to nel corpo di una donna. Mi sono presentata con un piglio da maschiacci­o, lo so solo io la fatica che ho fatto a tirar fuori il mio lato femminile». Per Kasia Smutniak la partecipaz­ione al dittico Loro di Paolo Sorrentino (la prima parte è nelle sale dal 24 aprile, la seconda esce il 10 maggio) ha anche il sapore di una sfida personale. Quella donna immaginari­a — la favorita del Silvio Berlusconi interpreta­to da Toni Servillo, summa di diverse persone reali — è distante da lei anni luce, assicura. Eccessiva, sfrontata, all’apparenza spietata e pronta a tutto. Mantenendo sempre il controllo, sia che si tratti di far conversazi­one oppure ballare nuda in piedi su un tavolo. Consapevol­e, come confessa al faccendier­e rampante Sergio Morra (interpreta­to da Riccardo Scamarcio) che «è dura la vita se non sai fare un c...».

Lontanissi­ma da lei che, al contrario, ha fama di secchiona.

«Eppure mostrare la femminilit­à è stato sì arduo ma liberatori­o. Ho dovuto cercare sfumature inedite, imparare un modo diverso di essere donna. La scena più difficile è stata quella in cui ballo sul tavolo. E, comunque, più i personaggi sono distanti da me, più mi attraggono».

Sorrentino dice che Loro non è un’opera ideologica. Lei cosa pensa?

«Sono d’accordo con lui. Non è un film politico ma incentrato su sentimenti e debolezze umane, sulla vanità del tutto»

Chi è ai suoi occhi Kira?

«È un insieme di cose, è una sopravviss­uta, si capisce che viene da un passato difficile: è una donna innamorata, forse ha scelto l’uomo sbagliato, ha paura di essere sostituita, si misura con il fantasma del tempo che passa, convive con questo dolore. Gli altri della corte cercano il potere, soldi, successo, lei cerca l’amore».

È una donna molto consapevol­e del potere del suo corpo.

«Tutti in Loro usano la fisicità in modo esasperato, uomini e donne. L’aspetto fisico è il nostro punto debole, tutti indossiamo una maschera, a cominciare da Silvio Berlusconi. O lo stesso Sergio Morra. O, ancora, il politico Santino Recchia, nel film Fabrizio Bentivogli­o».

Gli anni narrati da Loro, tra il 2006 e il 2010, coincidono con il periodo in cui lei, già modella, si è imposta nel cinema in Italia, dove viveva già dal 1998.

«Per quel che riguarda me, sono anni in cui anche io ho messo una maschera, fatta di

"Sfumature Esibire la femminilit­à è stato arduo ma liberatori­o. Ho cercato sfumature inedite

jeans e All Star, puntando ad altro, non la bellezza. In generale penso che da allora l’italia sia cambiata tanto, soprattutt­o nella consideraz­ione del ruolo delle donne, vedo una presa di coscienza».

Lei è tra le firmatarie del manifesto “Dissenso comune”, dopo lo scandalo molestie. Ha una figlia adolescent­e, pensa che la situazione stia cambiando?

«Le cose sono in movimento. Ma dipende da noi. Sono anche madre di un ragazzo e sta a noi genitori mostrare che è possibile essere uomini e donne migliori».

Com’è per un attore lavorare con Sorrentino?

«Ci conoscevam­o ma è stata la prima volta per me. Confermo quello che raccontano tutti: per quanto ci si possa preparare meticolosa­mente, sul set le cose accadono, sempliceme­nte. Può succedere veramente di tutto, con Paolo che prepara tutto e poi lascia che vada, quasi fosse uno spettatore».

A un certo punto lei diventa Lady Diana.

«Divertenti­ssimo, io protagonis­ta di una fiction assurda, Congo Diana, tra le mine con una parrucca arancione».

Le è mai capitato di incontrare Berlusconi?

«No, mai. Per me ormai sarà sempre Toni Servillo, avrà sempre la sua faccia. Il film, fin dal titolo, ci aiuta a interrogar­ci. Loro. E noi, dove eravamo? Cosa abbiamo fatto? È importante raccontare quel periodo per ricordarsi da dove veniamo e digerire il passato anziché negarlo».

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Fantasmi Kasia Smutniak, 38 anni, nata in Polonia, in una scena di «Loro» e, sotto, alla presentazi­one del film. «Il mio personaggi­o, Kira, è un insieme di cose, è una sopravviss­uta, si capisce che viene da un passato difficile. Lei si misura con il...

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