Gli eccessi Kasia di
Smutniak, la «favorita» della corte berlusconiana in «Loro» «Sul set ho mostrato il potere del corpo Nuda mentre ballavo, la scena più difficile»
«Quando Paolo mi ha chiamato per propormi il ruolo di Kira, ero alle prese con Moglie e marito, dove ero un uomo intrappolato nel corpo di una donna. Mi sono presentata con un piglio da maschiaccio, lo so solo io la fatica che ho fatto a tirar fuori il mio lato femminile». Per Kasia Smutniak la partecipazione al dittico Loro di Paolo Sorrentino (la prima parte è nelle sale dal 24 aprile, la seconda esce il 10 maggio) ha anche il sapore di una sfida personale. Quella donna immaginaria — la favorita del Silvio Berlusconi interpretato da Toni Servillo, summa di diverse persone reali — è distante da lei anni luce, assicura. Eccessiva, sfrontata, all’apparenza spietata e pronta a tutto. Mantenendo sempre il controllo, sia che si tratti di far conversazione oppure ballare nuda in piedi su un tavolo. Consapevole, come confessa al faccendiere rampante Sergio Morra (interpretato da Riccardo Scamarcio) che «è dura la vita se non sai fare un c...».
Lontanissima da lei che, al contrario, ha fama di secchiona.
«Eppure mostrare la femminilità è stato sì arduo ma liberatorio. Ho dovuto cercare sfumature inedite, imparare un modo diverso di essere donna. La scena più difficile è stata quella in cui ballo sul tavolo. E, comunque, più i personaggi sono distanti da me, più mi attraggono».
Sorrentino dice che Loro non è un’opera ideologica. Lei cosa pensa?
«Sono d’accordo con lui. Non è un film politico ma incentrato su sentimenti e debolezze umane, sulla vanità del tutto»
Chi è ai suoi occhi Kira?
«È un insieme di cose, è una sopravvissuta, si capisce che viene da un passato difficile: è una donna innamorata, forse ha scelto l’uomo sbagliato, ha paura di essere sostituita, si misura con il fantasma del tempo che passa, convive con questo dolore. Gli altri della corte cercano il potere, soldi, successo, lei cerca l’amore».
È una donna molto consapevole del potere del suo corpo.
«Tutti in Loro usano la fisicità in modo esasperato, uomini e donne. L’aspetto fisico è il nostro punto debole, tutti indossiamo una maschera, a cominciare da Silvio Berlusconi. O lo stesso Sergio Morra. O, ancora, il politico Santino Recchia, nel film Fabrizio Bentivoglio».
Gli anni narrati da Loro, tra il 2006 e il 2010, coincidono con il periodo in cui lei, già modella, si è imposta nel cinema in Italia, dove viveva già dal 1998.
«Per quel che riguarda me, sono anni in cui anche io ho messo una maschera, fatta di
"Sfumature Esibire la femminilità è stato arduo ma liberatorio. Ho cercato sfumature inedite
jeans e All Star, puntando ad altro, non la bellezza. In generale penso che da allora l’italia sia cambiata tanto, soprattutto nella considerazione del ruolo delle donne, vedo una presa di coscienza».
Lei è tra le firmatarie del manifesto “Dissenso comune”, dopo lo scandalo molestie. Ha una figlia adolescente, pensa che la situazione stia cambiando?
«Le cose sono in movimento. Ma dipende da noi. Sono anche madre di un ragazzo e sta a noi genitori mostrare che è possibile essere uomini e donne migliori».
Com’è per un attore lavorare con Sorrentino?
«Ci conoscevamo ma è stata la prima volta per me. Confermo quello che raccontano tutti: per quanto ci si possa preparare meticolosamente, sul set le cose accadono, semplicemente. Può succedere veramente di tutto, con Paolo che prepara tutto e poi lascia che vada, quasi fosse uno spettatore».
A un certo punto lei diventa Lady Diana.
«Divertentissimo, io protagonista di una fiction assurda, Congo Diana, tra le mine con una parrucca arancione».
Le è mai capitato di incontrare Berlusconi?
«No, mai. Per me ormai sarà sempre Toni Servillo, avrà sempre la sua faccia. Il film, fin dal titolo, ci aiuta a interrogarci. Loro. E noi, dove eravamo? Cosa abbiamo fatto? È importante raccontare quel periodo per ricordarsi da dove veniamo e digerire il passato anziché negarlo».