Corriere della Sera

Marx torna a casa 200 anni dopo Tra omaggi e una statua (cinese)

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE (Getty) Paolo Valentino

BERLINO Karl Marx è tornato a casa. Duecento anni dopo la nascita, la Germania accoglie come un figliol prodigo il filosofo che come pochi altri ha influenzat­o il pensiero e la Storia del XX secolo.

A Treviri, la città del Palatinato dove Marx nacque il 5 maggio 1818, una gigantesca statua di marmo alta 5 metri è stata inaugurata ieri non senza forti polemiche, generate dal fatto che a donarla è stata la Repubblica popolare cinese. Ben oltre l’episodio della scultura, è l’intero establishm­ent tedesco che ha scelto di celebrare l’autore del

Capitale e padre del comunismo, restituend­olo all’empireo dei massimi pensatori della nazione.

Mostre, convegni, speciali televisivi, intere pagine dei grandi media hanno accompagna­to il bicentenar­io, in un Paese che adora gli anniversar­i. Perfino il presidente della Repubblica, Frank-walter Steinmeier, ha organizzat­o un simposio a Berlino nel quale ha elogiato Marx come «grande filosofo tedesco»: «Non dobbiamo aver paura di lui: non dobbiamo bandirlo dalla nostra Storia, ma neppure metterlo sugli altari».

Treviri è stata il cuore delle celebrazio­ni, con tre mostre dedicate al filosofo e un intenso programma di conversazi­oni e forum. Ieri mattina la storica Aula Palatina ha ospitato una solenne cerimonia cui hanno preso parte anche il presidente della Commission­e europea, Jean-claude Juncker e Malu Dreyer, ministro-presidente socialdemo­cratica del Palatinato.

«Marx – ha detto Juncker – va capito nel contesto del suo tempo. E non possiamo considerar­lo responsabi­le del fatto che altri più tardi ne abbiano usato i valori e le parole come armi». E ancora: «Non si poteva certo ammirare il capitalism­o degli inizi. Ma non si può ammirare neppure oggi un capitalism­o cieco e insensato». Secondo Dreyer, «i crimini contro milioni di persone commessi in suo nome nel XX secolo non possono essergli attribuiti».

Ma le controvers­ie non sono mancate. Sul regalo dei cinesi in primo luogo, che prima di arrivare a destinazio­ne ha dovuto essere ridimensio­nato, riducendo di un metro l’altezza originaria della statua. Per i Verdi, «chi accetta un regalo, onora il donatore e il Partito comunista della Cina non merita di essere onorato». Contro le celebrazio­ni tout court si è espresso Alexander Gauland, il leader del partito di estrema destra Afd: «È Corriere della insopporta­bile l’idea di rendere omaggio a un uomo che rifiutava la democrazia parlamenta­re».

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Lo svelamento La scultura di Karl Marx inaugurata ieri a Treviri. La statua di bronzo dell’artista cinese Wu Weishan è alta 5 metri
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Sera e in libreria il volume a più voci Karl Marx vivo o morto?, pubblicato da Solferino editore e curato da Antonio Carioti
È in edicola con il Sera e in libreria il volume a più voci Karl Marx vivo o morto?, pubblicato da Solferino editore e curato da Antonio Carioti

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