Dalle colline alle strade asfaltate Il cervo a spasso per Milano
Ora è in cura in un Centro del Wwf, sarà curato e liberato
MILANO Il viaggio in città di un giovane cervo s’è arrestato in una strada di periferia senza uscita, stretta tra il cimitero di Musocco e la via Gallarate. Ma per l’animale stremato e ferito, ieri all’alba, s’è messa in moto una perfetta macchina dei soccorsi. Il cervo è stato sedato, trasportato nel Centro di recupero della fauna selvatica di Vanzago, oasi del Wwf, che lo ospiterà in attesa di poterlo rimettere in libertà.
Il maestoso animale — il suo «palco», spiegano gli esperti, ci dice che ha appena un paio d’anni di vita — nella notte aveva inutilmente tentato di aprirsi un varco tra i depositi dei marmisti e gli orti della periferia milanese. L’ipotesi è che sia sceso dalle colline sfruttando uno dei corridoi ecologi presenti nell’alto milanese. Chi lo ha visitato spiega che ha importanti abrasioni degli zoccoli. Forse un indizio della sua lunga corsa su strade asfaltate. Quando sarà in perfetta forma verrà liberato forse nel Parco del Ticino, perché ritrovi la strada verso i monti.
Non è un caso isolato. In passato — era il 2004 — fu un cervo adulto ad accasarsi in città, al Parco Nord. Per quattro anni la presenza di Libero (questo il nome che gli diedero i guardiaparco) fu confermata da rarissimi testimoni ma da molte tracce. Si nascondeva nella radura vicina al piccolo aeroporto di Bresso. La sua cattura fu decisa quando s’avventurò su una strada trafficata provocando un incidente. Guido Pinoli, già direttore del Parco Pineta e naturalista di Progetto Natura spiega: «Tutta la Pianura Padana è interessata dall’espansione degli ungulati. È molto probabile che questo esemplare sia un pioniere, che esplora nuovi territori».