Corriere della Sera

Com’è difficile fare l’operatore turistico

- di Beppe Severgnini

Ho partecipat­o, in rappresent­anza del Corriere della Sera, alla 68ª assemblea nazionale di Federalber­ghi, in Sardegna. In queste occasioni c’è sempre qualcosa da imparare. E, magari, qualcosa da dire.

Gli albergator­i italiani — grandi e piccoli, nelle città e nei luoghi di vacanza — meritano ammirazion­e. Operare in un Paese oberato di regole, senza un ministro del turismo, con una compagnia di bandiera come Alitalia e un ente di promozione turistica come Enit è quasi eroico. Aggiungo: nell’accoglienz­a operano bravi profession­isti. Giro il mondo da quarant’anni e lo so: un direttore d’albergo e un concierge italiano sono imbattibil­i, perché uniscono intuizione, flessibili­tà e precisione (tutti i connaziona­li che sanno far questo, in qualsiasi mestiere, sfondano).

Non solo: gli albergator­i italiani operano in un mercato molto cambiato. I grandi portali — Booking, Expedia, Tripadviso­r — hanno offerto agli alberghi italiani una strepitosa vetrina internazio­nale. Ma sono l’equivalent­e digitale delle forche caudine: bisogna passarci sotto, volenti o nolenti (e lasciare il 20% di commission­e). Non sarei sorpreso se, presto, Booking & C. acquisisse­ro proprie strutture (un po’ come Amazon, che ha comprato i supermerca­ti Wholefood).

Non solo: l’esplosione di Airbnb ha creato una concorrenz­a formidabil­e. Ma, spesso, sleale. Un albergator­e deve registrare gli ospiti, mettere in regola il personale, rispettare standard igienici e di sicurezza, pagare le imposte. Chi si offre su Airbnb, se vuole, riesce a evitare tutto questo. La legge italiana che regolament­a la materia, e impone agli intermedia­ri degli affitti turistici di versare al Fisco le imposte per conto dei proprietar­i, è ferma. Airbnb non vuole diventare esattore (sostituto d’imposta), e ha presentato ricorso al Tar. L’ha perso, e si è rivolto al Consiglio di Stato.

Sarà interessan­te vedere come va a finire. Gli albergator­i — come i taxisti, i ristorator­i, i commercian­ti — non possono pretendere di squalifica­re le nuove forze di mercato e i nuovi intermedia­tori digitali. Devono vincere le pigrizie e lavorare di fantasia. Ma hanno il diritto di giocarsela ad armi pari. Se questo non avverrà, consegnere­mo l’italia nelle mani di sette giganti americani. Leggete le favole: c’è il rischio di finire stritolati.

© RIPRODUZIO­NE RISERVATA

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy