Corriere della Sera

Cambiare il gestore? Ecco come evitare le trappole

- Francesca Basso

Alzi la mano chi non ha mai ricevuto una telefonata da un call center che a nome di un operatore elettrico o del gas vi ha fatto un’offerta per il passaggio al mercato libero o al nuovo fornitore nel caso aveste già detto addio al mercato di maggior tutela. Di recente sono diventati più aggressivi e talvolta un po’ sommari nelle informazio­ni per cercare di convincerv­i.

Ecco alcune frasi che si sentono ripetere molto spesso al telefono ma che sono piuttosto imprecise. «Tra pochissimi mesi finisce il mercato tutelato e non può più perdere tempo»: la legge Concorrenz­a del 2017 ha posticipat­o al primo luglio del 2019 la fine della maggior tutela, significa che ci sono ancora 14 mesi di tempo per decidere. Tanto più che non è certo che non ci sia un ulteriore slittament­o come già accaduto in passato (in origine la fine della tutela era prevista per il primo luglio 2018). Alcune forze politiche, tra cui il M5S, non hanno mai nascosto di non essere favorevoli a questa scelta. Oppure: «Se non decide lei il nuovo operatore le verrà imposto». In realtà non è stato ancora definito il destino dei 17,3 milioni di famiglie (il 59%) ancora nel mercato tutelato né si conosce il meccanismo che sarà applicato. O ancora: «Abbiamo saputo dall’autorità dell’energia elettrica che lei ha un livello di consumi alti». L’autorità per l’energia elettrica e il gas non fornisce questo tipo di informazio­ni ai gestori. Dunque, come orientarsi? Ecco quali sono le cose da sapere prima di decidere.

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