Sfera, Charlie, Ghali: la trap è da record
Con il singolo «Peace & Love» il terzetto sfonda il muro del milione di streaming in 24 ore
Il primo milione. E i signor Bonaventura della musica italiana sono Charlie Charles, Sfera Ebbasta e Ghali. Con «Peace & Love» hanno sbriciolato i record dello streaming: nelle prime 24 ore la canzone ha superato la soglia psicologica a sei zeri. I dati ufficiali sono in fase di elaborazione, ma gli stream lordi di Spotify sono oltre 2 milioni: con anche le correzioni al ribasso che limitano i troppi ascolti su un singolo account per evitare di drogare le classifiche, sono numeri impressionanti. Il record precedente era di Sfera che con «Cupido» aveva accumulato 873.824 stream in 24 ore.
«Peace & Love» mette assieme i due nomi più forti della trap italiana, Sfera Ebbasta e Ghali: il primo, ciuffo rosso e orgoglio di periferia milanese; il secondo, dreadlock e orgoglio della seconda generazione (ha origini tunisine). A completare la formazione Charlie Charles che è il produttore di entrambi, l’eminenza grigia dei suoni della scena. Settantatrè anni in tre, un anno in meno di Mick Jagger. Una rivoluzione di genere e anagrafica che sta cambiando la discografia e che vede i rapper occupare i vertici delle classifiche e cantautori, popstar e rocker finire dietro. Non solo nello streaming. La top 10 degli album, che somma cd e stream, ha un podio tutto hip hop: al primo posto «Davide» di Gemitaiz, quindi «20» di Capo Plaza e «Rockstar» di Sfera Ebbasta.
«Era da tempo che provavo a convincerli a fare qualcosa assieme, mi sono impuntato e ce l’ho fatta. La cosa più bella, al di là dei numeri, è proprio la collaborazione fra i due e il mio essere filo conduttore. Sto festeggiando stando in studio a lavorare», commenta Charlie. Non c’è odio fra i protagonisti, non hanno una storia di dissing incrociati, ma la collaborazione non nasce da un’amicizia. «Ci siamo conosciuti da ragazzini ma non siamo cresciuti assieme. Però c’è rispetto reciproco. Se fosse stata solo un’operazione commerciale non l’avremmo fatta. Abbiamo messo fra parentesi la rivalità», spiega Sfera. Il cardine è Charlie che ha prodotto gli album di entrambi. La definizione (via Instagram) è di Ghali: «Colui che ha saputo fare da collante anche quando il nostro ego da rapper e la sana competizione hanno provato a tenerci lontani». Le differenze fra i due le spiega proprio Charlie. «Sfera ha un approccio più spontaneo al pezzo; Ghali si fa più domande, si preoccupa di ogni dettaglio, è un perfezionista». I numeri danno soddisfazione. «Ancora di più sentire per strada le macchine che passavano coi finestrini Insieme
Sfera Ebbasta, Charlie Charles e Ghali: il loro primo singolo insieme è «Peace & Love» abbassati e il nostro pezzo a palla», dice Ghali che ha appena lanciato un tour autunnale nei palazzetti. Hanno battuto la coppia J-AX e Fedez (che però farà San Siro) uscita lo stesso giorno con «Italiana»: «Faccio le mie cose indipendentemente da chi sta davanti o dietro. Anche se davanti non vedo nessuno», commenta Sfera.
Qualcuno liquida il fenomeno trap come una forma di rap per bambini. «Potrà sembrare di poco gusto, ma se ● Gemitaiz (nella foto) guida la classifica della Fimi con «Davide»: questa settimana nella top 10 ci sono cinque rapper, tre dei quali sul podio. Dopo di lui, al secondo posto c’è Capo Plaza con «20» e, terzo, Sfera Ebbasta con «Rockstar» una musica piace a un bambino è una bomba. Rappresentano l’aspetto più puro del pubblico, non hanno filtri», analizza Charlie. Che spiega così il successo improvviso e travolgente del nuovo hip hop. «Con l’avanzare della tecnologia, lo streaming e i social network i ragazzini scoprono culture e generi musicali diversi. Era da un po’ che in Italia non accadeva nulla di nuovo: questo suono ha riempito un vuoto». E se arrivasse la chiamata del pop, la richiesta del vincitore di un talent? «Dipende dalla musica. Se fosse bella non vedo motivo per rifiutare. Però non mi sembra che da quel mondo arrivino capolavori». Se deve pensare in grande, Charlie guarda fuori dai confini: «Suonerà ambizioso, ma più che lavorare con un artista già affermato in altri Paesi vorrei sconfinare con Sfera o Ghali».
L’onda
È la rivoluzione dell’hip hop, un’ondata che sta cambiando la mappa di tutta la discografia