Corriere della Sera

Juve con il brivido

Rimonta In svantaggio su rigore, i bianconeri ribaltano il Bologna nella ripresa Decisivo l’ingresso di Douglas Costa, ora più 7 e settimo scudetto vicinissim­o

- 3 1

TORINO Tre punti per lo scudetto che sarà aritmetico già questo pomeriggio se il Napoli inciamperà al San Paolo contro il Torino. La Juventus liquida il Bologna e mette un altro tassello: adesso, nella peggiore delle ipotesi, le basterà vincere l’ultima contro il retrocesso Verona per festeggiar­e il settimo di fila, il più palpitante della serie. La capolista potrebbe persino concedersi il lusso di perdere tra una settimana all’olimpico contro la Roma. Ma quella con la placida formazione di Donadoni, che più niente ha da chiedere al campionato, non è una semplice passeggiat­a di salute. La Juve all’intervallo è sotto di un gol (rigore di Verdi) e sommersa dai fischi stizziti dei tifosi dello Stadium, salvo poi riscattars­i nella ripresa grazie all’inseriment­o di Douglas Costa, il migliore per distacco. Il brasiliano è una scarica di adrenalina sui bianconeri che, all’improvviso, si ricordano qual è la loro missione e nel giro di 24 minuti sistemano la pratica. Il pari è un’autorete di De Maio, poi segnano Khedira e Dybala, grazie agli assist del funambolic­o e imprendibi­le brasiliano (12 in campionato). Pericolo scampato. Ma la Juve non è quella scintillan­te di qualche tempo fa. Madrid ha lasciato il segno. Come a Milano, sette giorni fa, la squadra di Allegri va a intermitte­nza e non è un grande segnale in vista della finale di Coppa Italia con il Milan, mercoledì all’olimpico. È vero che manca Pjanic, la lampadina, il fulcro del gioco. Ma soltanto con le folate irresistib­ili di Douglas Costa la Juve mette sotto il rassegnato Bologna. Higuain gira a vuoto e Dybala, a segno dopo un mese, si accende solo nel momento in cui fulmina Mirante per il definitivo

36ª giornata

3-1.

Allegri sceglie la difesa a tre con Asamoah sul centrosini­stra, regala una chance a Marchisio nel cuore del centrocamp­o, sistema la Joya alle spalle di Higuain. Mancano però il fuoco e l’ardore. La Juve attacca piano, approfitta­ndo della tattica conservati­va del Bologna, che schiera cinque difensori e Verdi in appoggio all’unica punta Avenatti. La capolista ha due occasioni nella prima mezz’ora ma Mirante, che sogna un futuro allo Stadium come vice Szczesny, respinge prima il diagonale spento di Higuain e poi l’incornata di Alex Sandro. Sul più bello di una partita sonnacchio­sa e anonima arriva il rigore che illude il Napoli. Buffon regala una palla avvelenata, cioè lenta, su cui si avventa Crisetig messo giù da

Juventus Bologna

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(Lapresse) Duello aereo Douglas Costa, 27 anni, ha fatto ammattire la difesa del Bologna

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