Ferguson, la partita più difficile Operato d’urgenza per un ictus
L’ex mitico allenatore del Manchester United in ospedale: intervento ok
Emorragia cerebrale. Intervento d’urgenza. Alex Ferguson. Sono bastate sei parole, ieri sera, a gettare nello sconforto il mondo del calcio, sì, il mondo intero, e non c’è retorica, perché Sir Alex non è stato solo il leggendario manager del Manchester United, non è appartenuto cioè solo alla firm, alla tifoseria del Diavoli Rossi: ciò che è stato, ciò che ha rappresentato, vale a dire un assoluto fuoriclasse della panchina in grado di rappresentare egli stesso un’epoca, è un bene collettivo che appartiene a chiunque ami il calcio. Che lo si chiami calcio, oppure, soccer, o fùtbol, o chissà in quale altro modo. L’operazione è andata bene ma le condizioni restano serie, tutto dipenderà dal decorso postoperatorio.
Ecco perché quelle sei parole sono state ovunque una secchiata d’acqua ghiacciata, come quelle che nei suoi quasi quarant’anni di carriera, 26 dei quali al Man Utd, ha più volte rovesciato — fisicamente — addosso a giocatori che «se lo meritavano», come spiegava lui stesso a chi gli chiedeva conto dei suoi metodi gestionali notoriamente sbrigativi. «L’operazione è riuscita» ha fatto sapere lo United attraverso una nota sul suo sito, «ma ora il nostro ex allenatore avrà bisogno di un periodo di cure intensive, la famiglia chiede il rispetto della privacy». Che qualcosa infatti non andasse lo si era in realtà già intuito nel primo pomeriggio, quando il figlio Darren non si era presentato all’ultima partita della stagione del suo Doncaster, la squadra di terza serie inglese che Vincente Alex Ferguson, scozzese: ha iniziato ad allenare nel ‘74
(Getty Images) allena dal 2015. Come papà, anche lui ha scelto il mestiere della panchina. C’era da giocare contro il Wigan ma Darren non s’è visto: «Motivi familiari». Che potesse trattarsi del padre lo hanno pensato in molti, ad esempio Mark Hughes, suo ex giocatore e oggi manager del Southampton («Avevo sentito qualche voce, speravo non fossero vere») ma in pochi immaginavano che la situazione fosse tanto seria. Anche perché la sua ultima apparizione pubblica risaliva giusto a una settimana fa, quando era sceso in campo all’old Trafford per premiare il suo vecchio avversario Arsene Wenger, col quale infiammò il calcio inglese per decenni fino al ritiro avvenuto nel 2013, dopo essere diventato il tecnico britannico più vincente di sempre fra i 13 titoli di Premier e le due Champions League (’99, 2008).
Invece è tutto vero. Sir Alex sta male. Secondo la ricostruzione del Times, lo scozzese ha avuto un ictus giovedì notte ed è stato trasportato in ambulanza venerdì mattina dalla sua casa nel Cheshire all’ospedale del distretto di Macclesfield, per poi essere successivamente trasferito, scortato dalla polizia, al Salford Royal. Dopo l’intervento si trova in terapia intensiva: secondo Sky UK le sue condizioni restano comunque molto delicate.