L’ASSURDA CRISI DELLA «FISIOLOGICA»
La soluzione fisiologica è la cosa più diffusa e meno costosa che si possa trovare in qualsiasi ospedale o infermeria del mondo, ma negli Usa ora scarseggia. La notizia sa di inverosimile, eppure è vera: essendo poco cara, non conviene produrla. Inoltre il suo acquisto avviene attraverso consorzi di ospedali che ordinano grossi quantitativi strappando così prezzi molto bassi, il che fa sì che le industrie siano disincentivate ad aumentarne la produzione ed esclude dal mercato le piccole aziende.
È dal 2014 che la crisi della «fisiologica» si protrae ma l’uragano Maria nel 2017 ha precipitato le cose: devastando Puerto Rico, ha determinato una grave crisi umanitaria che ha incrementato notevolmente i consumi interni, riducendo drasticamente le esportazioni verso gli Stati Uniti. Importare da altri Paesi non è facile, anche perché le bottiglie di fisiologica pesano molto e il loro trasporto è quindi costoso. La scarsità di fisiologica deriva dal disinteresse delle grosse aziende per questa attività commerciale e dall’assenza di norme e regole precise, o, se si preferisce, dall’esistenza di leggi che preservano più la libertà d’impresa che la salute dei cittadini. Così sulla rivista di medicina più importante al mondo, il New England Journal of Medicine, si legge: «Non il Congresso e neanche L’FDA (l’ente regolatorio americano del farmaco) possono obbligare un’azienda a produrre un medicamento, indipendentemente da quante vite potrebbe salvare o da quanto sia indispensabile». Intanto si discute su come reidratare i malati senza la preziosa soluzione, che nel resto del mondo è sugli scaffali di qualsiasi infermeria. Con una serie di effetti dirompenti: gli infermieri devono perdere più tempo a infondere lentamente alcuni farmaci, invece che diluirli in un quantitativo adeguato al tempo di somministrazione; i software di calcolo delle prescrizioni mediche vanno tutti aggiornati e modificati, e si discetta, come ai tempi del colera, su come reidratare i malati utilizzando solo la via orale. Infine L’FDA concede un prolungamento dei tempi di scadenza delle ormai scarse scorte. Questo episodio deve far pensare a dove possono condurre le pericolose derive di un esasperato liberismo applicato anche alla sanità e all’importanza di preservare il nostro prezioso Servizio Sanitario pubblico (in Italia per esempio esiste lo Stabilimento Farmaceutico Militare che può far fronte a situazioni di questo tipo). *Presidente Associazione Peripato
www.peripato.org