Con droghe e bevande stimolanti è molto facile perdere il ritmo
Per prevenire le malattie cardiovascolari, il primo pilastro è un sano stile di vita. Che prevede anche l’astenersi da droghe di qualunque genere: una raccomandazione niente affatto immotivata, a giudicare dai dati raccolti dalla Fondazione per il Tuo Cuore – HCF Onlus con il progetto Banca del Cuore (vedi a lato), come racconta il presidente Michele Gulizia: «L’incidenza della fibrillazione atriale fra i 18-40enni italiani è 4 volte più alta del dato riferito dagli studi scientifici, quella di scompenso cardiaco addirittura 6 volte maggiore». Dati allarmanti, visto che si tratta di malattie che dovrebbero essere sconosciute ai giovani. Il motivo? La diffusione sempre più ampia di droghe, dalla cocaina alle nuove sostanze psicoattive: tutte iperstimolano il cuore e alla lunga provocano sconquassi cardiovascolari che solo ora iniziamo a vedere (e a giudicare dai consumi in futuro andrà peggio). «Anche le bevande energizzanti sono pericolose per il cuore — puntualizza Gulizia —. Un consumo eccessivo è rischioso, perché in una lattina si trovano dosi di caffeina da 2 a 4 volte più alte di quella in una tazzina di espresso: il mix di sostanze in queste bibite è molto stimolante, una ogni tanto non è un problema ma, bevendone in gran quantità, il cuore può andare incontro ad aritmie e alterazioni. Purtroppo gli adolescenti esagerano spesso, magari associandole all’alcol in un cocktail esplosivo per il cuore: così dopo qualche anno il conto da pagare è molto salato».
Aritmie
L’incidenza della fibrillazione atriale fra i 18-40enni italiani è in aumento