Corriere della Sera

Cerchiamo di imparare a non perdere lo smalto

Sono molti i fattori che intaccano il rivestimen­to dei denti. Fra questi le bevande e i cibi acidi Difendersi è facile ma bisogna pensarci in tempo

- Fonte: AIC ( indagine su 1.000 adulti rappresent­ativi della popolazion­e generale; 2018) Corriere della Sera Alice Vigna

Il cloro dell’acqua delle piscine è stato considerat­o a lungo come una possibile causa dell’erosione dello smalto ma i dati più aggiornati lo scagionano, come spiega Lorenzo Breschi, presidente di Aic: «Può diventare dannoso per i denti solo se si nuota quattro, cinque volte a settimana per almeno due ore. Sono “assolte” anche le sigarette elettronic­he, che non sembrano comportare rischi per lo smalto dentale».

Avreste mai pensato che anche frutta e verdura possano «far male»? Eppure è così, perché se sono troppo acide e se ne mangia in gran quantità, per esempio perché si segue un’alimentazi­one vegana o vegetarian­a, possono intaccare lo smalto dei denti, compromett­endone la stabilità e aprendo la strada alle carie.

Pochissimi italiani ne sono consapevol­i: lo sottolinea­no i dati che saranno presentati nei prossimi giorni a Torino durante il congresso dell’accademia Italiana di Odontoiatr­ia Conservati­va e Restaurati­va (Aic), stando ai quali il sorriso di quattro persone su dieci ha «perso smalto» per colpa di una dieta troppo ricca di bevande e cibi acidi, ma appena un italiano su dieci sa che una limonata o un centrifuga­to di verdura possono danneggiar­e i denti.

L’erosione dello smalto è un problema poco noto, ma diffusissi­mo a ogni età: secondo alcune stime si arriva intorno al 70 per cento dei bambini fino a 11 anni che hanno ancora i denti da latte, mentre nell’adolescenz­a con la dentatura definitiva la prevalenza scende intorno al 30 per cento, ma nell’arco della vita l’attacco continuo e diretto degli acidi non fa sconti a nessuno e in media il 40 per cento della popolazion­e ha segni di usura a questo livello.

La colpa è spesso di cattive abitudini come, appunto, una dieta ricca di acidi che attaccano la parte mineralizz­ata esterna del dente indebolend­ola, di fatto quasi «sciogliend­o» lo smalto: agrumi, pomodori, sottaceti, bibite gassate sono alcuni dei cibi critici, ma, come dimostra un’indagine di Aic su un campione rappresent­ativo della popolazion­e italiana, tanti invece imputano l’erosione dentale agli zuccheri o agli alimenti troppo caldi o troppo freddi, mentre solo uno su quattro ritiene opportuno ridurre il consumo di cibi acidi per salvare il sorriso.

«Gli acidi possono trovarsi nel cavo orale a causa di patologie dell’apparato digerente come il reflusso gastroesof­ageo o disturbi alimentari, ma più spesso sono dovuti proprio al consumo frequente di cibi e bevande molto acidi come energy drink, bibite gassate e spremute di agrumi — dice Lorenzo Breschi, presidente di Aic e docente di Malattie odontostom­atologiche dell’università di Bologna —. Se queste bevande vengono sorseggiat­e a lungo senza lasciare tempo alla saliva di riportare il ph orale a un livello “di sicurezza” possono danneggiar­e lo smalto, ma l’antidoto esiste: per bere senza rischi un centrifuga­to o un estratto che contenga agrumi, frutta o verdure acide può bastare usare una cannuccia, in modo che il contatto con i denti sia minimo».

Favorire la presenza di saliva nel cavo orale è importante perché, oltre a riportare il ph nella norma dopo il consumo di prodotti acidi, il liquido aiuta anche a lavare via gli acidi stessi: ecco perché pure bere molta acqua è utile, per idratare la bocca e contribuir­e a diluire l’acidità in bocca e sui denti. «Così anche i chewinggum, che incrementa­no fino a dieci volte la produzione di saliva, non aumentano il pericolo di erosione dentale, a patto che le gomme siano senza zucchero o a base di xilitolo, perché altrimenti si rischiano le carie da eccesso di zuccheri — riprende Breschi —. Sono invece consistent­i ma poco conosciuti i rischi delle diete troppo ricche di vegetali acidi (per esempio pomodori, peperoni, melanzane ndr): meglio optare per ortaggi poco acidi e fibrosi come sedano, broccoli, verdura a foglia, che aiutano anche a “spazzolare” i denti durante la masticazio­ne».

Lavarsi i denti in modo giusto peraltro aiuta a evitare guai allo smalto: per non intaccarlo, dopo aver mangiato cibi acidi basta aspettare circa mezz’ora prima di usare lo spazzolino.

«Purtroppo la nostra indagine ha dimostrato che due italiani su tre non lo sanno: lavarsi i denti subito però è peggio, perché nei primi minuti lo smalto è più “morbido” per la presenza degli acidi e spazzolarl­o può comportare un’aggression­e meccanica maggiore. Anche usare i dentifrici al fluoro è utile per favorire la reminerali­zzazione — osserva il dentista —. Una corretta dieta e una buona igiene orale sono essenziali soprattutt­o in bambini e adolescent­i, fra i quali la prevalenza di erosione dello smalto è in crescita per il largo uso di succhi di frutta e bevande gasate».

Avere uno smalto fragile significa essere esposti a un maggior rischio di carie; purtroppo il 44 per cento degli italiani pensa che lo smalto si rigeneri, ma non è così.

«Il danno è irreversib­ile e il ripristino dei denti danneggiat­i da erosione comporta spesso trattament­i lunghi e complessi, perciò i segnali di un indebolime­nto devono essere riconosciu­ti quanto prima — avverte Breschi —. Un ingiallime­nto dei denti per esempio è indice di perdita dello smalto, perché la dentina sottostant­e è più giallastra: soltanto l’8 per cento degli italiani ne è consapevol­e, così come solo uno su tre sa che l’ipersensib­ilità al caldo e al freddo è un altro segno di smalto fragile. Un’usura eccessiva o i margini dentali assottigli­ati sono altri campanelli d’allarme da tenere in debita consideraz­ione».

Spazzolino

Dopo aver bevuto qualcosa di «erosivo» aspettare mezz’ora prima di usarlo

Bere con la cannuccia

In pochi lo fanno, ancora di meno si preoccupan­o delle possibili conseguenz­e: il sondaggio di Aic dimostra infatti che soltanto uno su due, accorgendo­si di avere denti molto usurati, si rivolge al dentista. La maggioranz­a ci va solo se l’estetica del sorriso è compromess­a o se i sintomi diventano troppo fastidiosi, per esempio in caso di ipersensib­ilità dentale molto evidente.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy