Il buon esempio a tavola? Per i bambini conta molto anche quello di papà
alle domande dei lettori su argomenti di nutrizione all’indirizzo
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Quando si tratta di alimentazione dei bambini, spesso le prime, e talvolta le uniche, a essere coinvolte sono le mamme. Ma alcuni recenti studi richiamano l’attenzione sull’importante del ruolo dei papà, troppo spesso trascurato. Uno di questi studi, condotto in Australia e appena pubblicato online sul Journal of Human Nutrition and Dietetics, ha mostrato, su 93 coppie di padri, sovrappeso o obesi, e di figli (età media, 8 anni) che alcune abitudini alimentari negative dei papà erano correlate con quelle dei figli (questo valeva in particolare per la percentuale delle calorie provenienti dalle bibite zuccherate, dalle carni grasse, da alimenti poveri di nutrienti ma ricchi di calorie).
Da un altro studio, condotto negli Usa e pubblicato su Appetite, in cui sono state condotte un centinaio di approfondite interviste a genitori
Aumentare la propria «quota di responsabilità» nella pianificazione dei menù e nella preparazione dei pasti
Puntare sulla qualità dei cibi anche per i fuoripasto, senza farsi fuorviare dall’idea, ancora diffusa, che «l’importante è che mangino»
Quando si fa la spesa, puntare su cibi sani, freschi, genuini, poco lavorati, costruendo una complicità nel mangiar sano più che nelle trasgressioni
e figli adolescenti, è risultato che padri e madri influenzano in modo distinto, e talvolta conflittuale, la dieta familiare: mentre le mamme sono focalizzate su un’alimentazione salutare, i padri, quando sono incaricati di occuparsi dei pasti, ricorrono
Migliorare le proprie abitudini alimentari e lo stile di vita per essere un modello positivo per i figli
Dare ampio spazio all’attività fisica, giocando all’aria aperta con i bambini, facendo passeggiate e biciclettate, supportandoli nella pratica delle attività sportive
spesso a soluzioni veloci e poco attente, come il fast food o i piatti pronti, esplicitamente evitati dalle mamme.
Inoltre, è proprio ai padri che i figli tendono a rivolgersi per ottenere quei cibi e quelle bevande che le mamme cercano di convincere i figli ad
evitare. «Le donne hanno generalmente una maggior consapevolezza nutrizionale rispetto agli uomini, e sono più motivate a mangiare sano — commenta Margherita Guidetti, ricercatrice in Psicologia sociale dell’università di Modena e Reggio Emilia —. D’altra parte, gli stereotipi di genere legati al cibo rafforzano queste differenze e le normalizzano: alcuni uomini per esempio evitano la verdura non solo perché non sono abituati a mangiarla ma anche perché è “cibo da donne”». «Tuttavia — continua l’esperta — molte ricerche, tra cui alcune da noi condotte in Italia, indicano che entrambi i genitori influenzano lo sviluppo dei gusti e dei comportamenti alimentari dei figli. Le mamme e i papà hanno lo stesso potere, nel bene e nel male: un margine di manovra che va sfruttato nei primi anni, perché poi si riduce sempre di più. Ma per farlo occorre esser consapevoli che i figli imitano entrambi i genitori ed entrambi sono quindi responsabili del cibo che i bambini hanno a disposizione nell’ambiente familiare. Il segreto sta tutto qui: esposizione selettiva a cibi genuini e buon esempio. Ma la strategia funziona soltanto, o perlomeno molto meglio, se ci si impegna in due».