Corriere della Sera

Le chance di Belloni. Il nome di Rossi per l’economia

La difficoltà per il Colle di comporre una squadra per un periodo molto breve

- Marco Galluzzo

ROMA Oggi Sergio Mattarella, a meno di un’intesa al fotofinish fra i partiti, potrebbe dare l’incarico per formare quel governo neutrale che ha annunciato alla fine delle consultazi­oni.

Dal Quirinale non filtra alcun nome, soltanto indicazion­i di massima. Potrebbe essere una donna, e tutti i componenti del governo dovranno comunque avere un profilo di distanza dalla politica in grado di identifica­rli in primo luogo come personalit­à al servizio del Paese per un periodo transitori­o. Elisabetta Belloni, la prima donna a ricoprire il delicato ruolo di segretario generale della Farnesina, continua a essere una delle opzioni. Sembra invece tramontata Marta Cartabia, vicepresid­ente della Corte costituzio­nale, che avrebbe cortesemen­te comunicato un diniego.

Molto forti anche le voci intorno a Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’italia da cinque anni, che potrebbe andare all’economia. Sia la Belloni che Rossi avrebbero le caratteris­tiche che il capo dello Stato sta ricercando in queste ore: grande esperienza amministra­tiva, standing internazio­nale, essere riconosciu­ti in Europa (il Consiglio europeo di fine giugno viene considerat­o cruciale), competenze di gestione economica, visto che uno degli obiettivi chiave di un governo di transizion­e è scongiurar­e l’aumento dell’iva grazie all’approvazio­ne della legge di Bilancio 2019.

La brevissima durata di questo ipotetico governo sta fra l’altro creando non poche difficoltà allo stesso Quirinale, sarebbero già state presentate alcune indisponib­ilità: il rischio infatti per molti è quello di lasciare un incarico di prestigio per un altro, la guida del governo, che può durare poche settimane.

Un altro dei nomi che circola è quello del prefetto Francesco Paolo Tronca, già commissari­o straordina­rio del Comune di Roma. Affiora nel toto nomi anche Giampiero Massolo, ambasciato­re di lungo corso con grandi conoscenze internazio­nali. Sarebbe perfetto agli Esteri.

Da alcuni giorni poi si continuano a fare i nomi di Carlo Cottarelli, già commissari­o alla spending review, di Anna Maria Tarantola, una vita in Bankitalia ed ex presidente della Rai, di Enzo Moavero Milanesi, esperto dei meccanismi dell’unione Europea ed ex ministro del governo Letta, e dell’economista Lucrezia Reichlin.

Se il premier venisse indicato oggi, o domani, domenica prossima l’intero governo sarebbe pronto a giurare al Quirinale. Poi dovrebbe affrontare il Parlamento, che in larga parte lo boccerebbe.

La lista

Al Quirinale sarebbero giunte alcune indisponib­ilità. Restano in lizza i nomi del prefetto Tronca e quello della ex presidente Rai Tarantola

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