Corriere della Sera

Gli ex 007 israeliani che spiano gli obamiani

- Dal nostro corrispond­ente Davide Frattini

Per provare a infangare tutti gli uomini del presidente le spie private ne hanno corteggiat­o (con proposte d’affari e di beneficenz­a) le consorti. Così Ann — sposata con Ben Rhodes, tra gli strateghi più vicini a Barack Obama — e Rebecca — moglie di Colin Kahl, un altro consiglier­e per la politica estera — hanno ricevuto l’offerta di lavorare come consulente a un film (sui segreti dentro la Casa Bianca) o di ricevere una donazione per la scuola frequentat­a dalla figlia.

Approcci portati avanti da una donna con nomi diversi, ma con lo stesso stile e la stessa insistenza. La tattica sarebbe stata quella di avvicinars­i ai famigliari — rivelano il giornale britannico Guardian e l’americano New Yorker — per raccoglier­e informazio­ni compromett­enti contro i suggeritor­i dell’ex presidente Usa che più hanno sostenuto l’accordo sul nucleare. Gli investigat­ori volevano

Le mogli

Per screditare ex consulenti della Casa Bianca l’agenzia agganciava le mogli

dimostrare che Rhodes e Kahl avrebbero guadagnato dall’intesa perché pagati da lobbisti iraniani.

L’agenzia incaricata dell’«operazione sporca» è la stessa Black Cube assoldata dagli avvocati di Harvey Weinstein per tallonare le attrici che accusano il produttore di molestie. È stata fondata da Avi Yanus e Dan Zorella, ex ufficiali dell’intelligen­ce militare israeliana, che hanno messo insieme «un gruppo selezionat­o di veterani specializz­ati in soluzioni su misura a problemi complessi», come si pubblicizz­ano. In sostanza infiltrazi­oni da 007 in contenzios­i legali tra aziende, cause in tribunale dove l’informazio­ne giusta può permettere di vincere (o non perdere) milioni.

Le inchieste dei due giornali divergono sui mandanti: il Guardian sostiene che i detective siano stati contattati da consiglier­i di Donald Trump a maggio dell’anno scorso dopo la visita del presidente in Israele; secondo il New Yorker sono stati assunti da un cliente privato che aveva interessi economici nel mantenimen­to delle sanzioni contro l’iran.

@dafrattini

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