Due autobus a fuoco, paura in centro a Roma Ferita una negoziante
La Procura indaga sulla mancata manutenzione
Una duplice escalation nella pur ricca e variegata casistica degli autobus di linea capitolini che vanno a fuoco, per autocombustione, al ritmo di due al mese. L’upgrade (o downgrade, se si guarda all’immagine di Roma) ha la sagoma dello scheletro incenerito di un mezzo della linea 63 andato distrutto ieri mattina in pieno centro, in via del Tritone direzione largo Chigi, sotto gli occhi e le videocamere di decine di turisti e cittadini prima affascinati dall’evento a cui assistevano in diretta, poi impauriti dallo scoppio che si è sentito in tutto il centro di Roma, anche nei palazzi istituzionali che sono a poche decine di metri da lì. In strada è accorso anche il ministro dell’interno Marco Minniti diretto a palazzo Chigi, mentre sui social già impazzavano i dissacranti paralleli tra le sigle Isis e Atac.
Il bilancio è di un palazzo annerito, la rinnovata Rinascente evacuata, cinque negozi inagibili e una negoziante ustionata alle braccia e al viso in modo non grave. Una prima parziale stima parla di 300mila euro di danni a merce e negozi, senza contare il palazzo. E per la prima volta — ecco il secondo innalzamento di livello — la Procura indaga sulle colpe dei potenziali rischi per l’incolumità delle persone causati dalla scarsa manutenzione del mezzo. Poche ore dopo, un altro autobus della municipalizzata dei trasporti è andato a fuoco nella pineta di Castel Porziano senza conseguenze per persone o cose.
L’incendio in centro città è divampato alle 10.25 con modalità che ormai possono dirsi consuete. Un corto circuito, un principio di incendio nella parte posteriore dove c’è il motore, il fumo. L’autista come da procedura ha subito fermato il mezzo (lungo la corsia preferenziale) e fatto scendere velocemente i passeggeri. Poi, con l’estintore in