I tempi del gip e quel video che accelera le indagini
Dall’aggressione all’interno del Roxy bar alla cattura dei responsabili sono trascorsi 40 giorni. Ieri, rispondendo a chi chiedeva come mai fosse stato necessario tanto tempo, i magistrati hanno dichiarato: «Non c’è stata alcuna minimizzazione, nessuna sottovalutazione del caso. L’ordinanza con la contestazione dell’aggravante del metodo mafioso a ben quattro indagati, prima volta a Roma, è stata eseguita in tempi non veloci ma fulminei». Ricostruire le date della vicenda può dunque essere utile a comprendere dove c’è stato l’intoppo. Anche tenendo conto che nel provvedimento si specifica come poche ore dopo «i poliziotti avevano riconosciuto senza ombra di dubbio sia Antonio Casamonica, sia Alfredo Di Silvio». In due settimane gli investigatori hanno concluso gli accertamenti consegnando al pubblico ministero Giovanni Musarò e al procuratore aggiunto Michele Prestipino l’informativa con gli elementi utili a ricostruire i rapporti all’interno del clan. In dieci giorni i magistrati hanno terminato l’istruttoria evidenziando gli indizi sul «metodo mafioso» e il 26 aprile hanno depositato la richiesta per la gip Clementina Forleo. Si dovrebbe spiegare che cosa è stato fatto in questi dodici giorni e cosa sarebbe invece accaduto se la notizia non fosse uscita e soprattutto se non fosse stato pubblicato il video che mostrava l’attacco contro la donna disabile e il barista.