Golden power, a Tim una multa da 74 milioni per la violazione
All’indomani dell’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione di Tim è arrivata l’attesa multa per la mancata notifica da parte di Vivendi della presa di controllo del gruppo telefonico. Controllo che ora il gruppo francese non ha più, ma la multa resta. Al termine della sua analisi, il Comitato per il «golden power» costituito a Palazzo Chigi ha proposto una sanzione di 74,3 milioni di euro e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, su proposta del ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha firmato il decreto per irrogare la sanzione. L’importo è pari all’1% del fatturato cumulato di Tim e Vivendi relativamente agli asset ritenuti «rilevanti» per il mercato delle telecomunicazioni. A pagarla non sarà Vivendi ma la stessa Tim, come prevede la legge sul golden power per la mancata notifica, che doveva essere fatta dal gruppo telefonico e non dal suo azionista di controllo.
Il nuovo consiglio di amministrazione valuterà ora il da farsi ma, avendo già presentato un ricorso alla Presidenza della Repubblica contro la violazione del golden power, è molto probabile che farà ricorso anche per la sanzione. Il nuovo consiglio punta a chiudere definitivamente il dossier golden power che ha imposto a Tim alcuni vincoli, in particolare sulla governance.