Piccoli sindacati da app-economy crescono
Piccoli sindacati crescono (contro gli algoritmi). Bologna, 15 aprile scorso: si riuniscono un centinaio di «rider» come dicono le varie società che armano le app con cui pretendiamo tutto in mezz’ora: Foodora, Deliveroo, Just Eat, Uber Eat o Glovo. («Chiamateci fattorini» dicono i rider stessi con amarezza e pragmatismo). Era la prima riunione «nazionale» per organizzare la partecipazione del nascente movimento proto-sindacale alla festa del lavoro del 1 maggio. Ieri Deliveroo, l’azienda che in questo panorama si comporta un po’ da colomba, ha deciso di aumentare la copertura assicurativa per i ragazzi schiavi di queste app. Non solo quelli italiani, ma i 35 mila in forze in dodici Paesi. Il testo merita di essere letto con attenzione: «Per quanto concerne i massimali sugli infortuni, la nuova assicurazione garantirà fino al 75% delle entrate medie giornaliere per temporanea inattività fino a un massimo di 30 giorni; e ancora fino a 7.500 euro di spese mediche, 50 euro per ogni notte trascorsa in ospedale (fino a 60 giorni) e fino a 2mila euro di spese dentistiche. Saranno altresì coperti eventuali danni provvisori o permanenti a seguito di incidenti (udito, vista, parola o attività motoria anche parziale). Rientra, infine, nel pacchetto anche la copertura per eventuali danni verso terzi». Eccetera. In sostanza stiamo parlando di diritti fondamentali. Ti fai male mentre lavori per loro e non sarai più in grado di procurarti un reddito: c’è bisogno di un giuslavorista per dire che una società non poteva semplicemente girarsi dall’altra parte? No. In poco più di un anno siamo passati dall’offensiva affermazione di uno di questi manager dell’economia dei lavoretti («Noi permettiamo a ragazzi che amano andare in bicicletta di guadagnare qualcosa mentre seguono la loro passione») a riunioni sindacali (a Bologna si chiamano Riders Union) che ricordano i primi incontri carbonari dell’inghilterra della prima rivoluzione industriale. E anche se si potrà argomentare che non c’è una relazione di causa effetto tra gli eventi di Bologna e la decisione di una di queste società sulla copertura assicurativa è lecito domandarsi: le condizioni di lavoro migliorerebbero senza una pressione sociale e anche dei media? Arrischio una risposta: probabilmente no.