Corriere della Sera

Piccoli sindacati da app-economy crescono

- di Massimo Sideri

Piccoli sindacati crescono (contro gli algoritmi). Bologna, 15 aprile scorso: si riuniscono un centinaio di «rider» come dicono le varie società che armano le app con cui pretendiam­o tutto in mezz’ora: Foodora, Deliveroo, Just Eat, Uber Eat o Glovo. («Chiamateci fattorini» dicono i rider stessi con amarezza e pragmatism­o). Era la prima riunione «nazionale» per organizzar­e la partecipaz­ione del nascente movimento proto-sindacale alla festa del lavoro del 1 maggio. Ieri Deliveroo, l’azienda che in questo panorama si comporta un po’ da colomba, ha deciso di aumentare la copertura assicurati­va per i ragazzi schiavi di queste app. Non solo quelli italiani, ma i 35 mila in forze in dodici Paesi. Il testo merita di essere letto con attenzione: «Per quanto concerne i massimali sugli infortuni, la nuova assicurazi­one garantirà fino al 75% delle entrate medie giornalier­e per temporanea inattività fino a un massimo di 30 giorni; e ancora fino a 7.500 euro di spese mediche, 50 euro per ogni notte trascorsa in ospedale (fino a 60 giorni) e fino a 2mila euro di spese dentistich­e. Saranno altresì coperti eventuali danni provvisori o permanenti a seguito di incidenti (udito, vista, parola o attività motoria anche parziale). Rientra, infine, nel pacchetto anche la copertura per eventuali danni verso terzi». Eccetera. In sostanza stiamo parlando di diritti fondamenta­li. Ti fai male mentre lavori per loro e non sarai più in grado di procurarti un reddito: c’è bisogno di un giuslavori­sta per dire che una società non poteva sempliceme­nte girarsi dall’altra parte? No. In poco più di un anno siamo passati dall’offensiva affermazio­ne di uno di questi manager dell’economia dei lavoretti («Noi permettiam­o a ragazzi che amano andare in bicicletta di guadagnare qualcosa mentre seguono la loro passione») a riunioni sindacali (a Bologna si chiamano Riders Union) che ricordano i primi incontri carbonari dell’inghilterr­a della prima rivoluzion­e industrial­e. E anche se si potrà argomentar­e che non c’è una relazione di causa effetto tra gli eventi di Bologna e la decisione di una di queste società sulla copertura assicurati­va è lecito domandarsi: le condizioni di lavoro migliorere­bbero senza una pressione sociale e anche dei media? Arrischio una risposta: probabilme­nte no.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy