Rampanti da Giro Yates, Formolo e Chavez all’attacco
CALTAGIRONE E se il podio e il vincitore del Giro 101 non uscissero dal poker di assi (Aru, Dumoulin, Froome, Pinot) da tutti postulato alla vigilia come assioma, considerate ambizioni e gloriosi curricula dei magnifici quattro? E se la corsa rosa la portasse a casa una sorpresa, magari un giovane rampante? Tim Wellens, primo ieri, gran talento, ottimo scalatore, buon cronoman e già dominatore di giri «brevi» (Eneco, Polonia) nel recentissimo passato ringrazia ma si defila all’istante: «Per adesso (e forse per sempre) sono un uomo da corse in linea. La vittoria mi riempie di serenità, son contento di essere quarto ma, fidatevi, alla classifica finale non penso proprio».
Rohan Dennis, maglia rosa, ai grandi giri ci pensa eccome ma «in una prospettiva di almeno due anni. Difenderò la maglia fino all’ultima goccia di energia e correrò da leader fino a Roma ma non sarà sufficiente a salire sul podio».
Auto esclusisi i primi due, dentro Simon Yates il favoritissimo (lui l’avrebbe volentieri evitato) di Lance Armstrong. Attualmente terzo in classifica generale, il 25enne britannico (fratello del più celebrato Adam) lo scorso anno è arrivato settimo al Tour de France vincendo la maglia bianca di miglior giovane mentre nel 2018 è stato secondo alla Parigi-nizza. Fortissimo in salita, efficace a cronometro