Corriere della Sera

Carabinier­e e mamma, la doppia fatica di Vanessa Incontrada

- Di Aldo Grasso

Carabinier­e e mamma, diva e donna. Nella nuova fiction di Rai1, Il capitano Maria, Vanessa Incontrada affronta una doppia fatica: restituire un futuro alla sua famiglia, come madre, e, assicurare l’ordine alla città cui è stata assegnata, come donna in divisa (Rai1, giovedì, ore 21,20).

Dopo dieci anni, Maria Guerra torna a Bari nelle vesti di comandante dei carabinier­i. Lo fa per allontanar­e sua figlia Luce da un giro di amicizie sbagliate. Spera che la vita di provincia le lasci più spazio per seguire non solo Luce ma anche il piccolo Riccardo, di nove anni. In realtà c’è un motivo più nascosto. Dieci anni prima in quella città suo marito, un magistrato del Tribunale dei minori, ha perso la vita. Un malore mentre era in macchina con Luce, che ha causato un incidente mortale. Maria prova una strana sensazione, quel lutto non è mai riuscita a elaborarlo. Bastano le prime inquadratu­re per capire cosa l’attende: Maria si tuffa in mare per recuperare un bambino che indossa una cintura esplosiva; capisce da un luccichio dov’è nascosto l’uomo che ha il detonatore.

Ha appena lasciato il trolley a casa ma, secchiona com’è, conosce alla perfezione il curriculum dei carabinier­i con cui lavorerà in caserma. Scritta da Andrea Porporati, Monica Zapelli, diretta dallo stesso Porporati e prodotta da Palomar (la casa di produzione di Montalbano), la serie in otto episodi mette troppa carne al fuoco: terrorismo internazio­nale, bambini kamikaze, criminalit­à organizzat­a, detenzione al 41 bis, spaccio di droga, figlia problemati­ca e un po’ stro…, esplosivo in una scuola, suspense alla Hitchcock (il countdown della bomba...).

Troppa grazia, Sant’antonio! E tutto sulle spalle di Vanessa Incontrada! La battuta più bella della prima serata — Tu credi in Dio? Sì, ma lui non crede in me — è una citazione (I believe in God, but he doesn’t believe in me).

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