L’europa prova a salvare l’accordo iraniano E la Corea del Nord libera i tre americani
Successo di Trump nella trattativa in Asia. L’UE si unisce e cerca «esenzioni» per le proprie aziende
Un avvertimento, WASHINGTON quasi una minaccia, all’iran: «Se riprende il programma nucleare subirà conseguenze pesanti». Ancora un’apertura, invece, verso la Corea del Nord: «Siamo pronti all’incontro con Kim Jong-un, entro tre giorni diremo dove lo faremo, ma non sarà al confine tra le due Coree». Alle due di notte (saranno le 8 di mattina in Italia) il presidente e il vice Mike Pence accoglieranno i tre cittadini statunitensi detenuti a Pyongyang e liberati l’altro ieri dal regime nordcoreano. Arriveranno alla Joint Base Andrews, a Washington, sull’aereo del Segretario di Stato, Mike Pompeo. «Un gesto positivo, che indica buone intenzioni», ha commentato con una nota la Casa Bianca. Un risultato raggiunto tra lo scetticismo generale: oggettivamente è un grande successo per l’amministrazione. Per Trump è la prova che il suo schema politico funzioni e che sia applicabile anche con l’iran. Il leader dello Studio Ovale «consiglia» a Teheran di non rilanciare il piano atomico e annuncia che «le sanzioni economiche arriveranno molto presto». Nel memorandum presidenziale, firmato l’8 maggio, si prevede che le misure siano adottate nel giro di 90-180 giorni.
Le diplomazie, intanto, sono già al lavoro. Lo stesso presidente americano l’altra sera ha telefonato al capo dello Stato francese Macron. E il consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton, è in stretto contatto con i tre governi Ue che hanno sottoscritto l’accordo con Teheran nel 2015, cioè Francia, Germania, Regno Unito. Anche gli europei sono in movimento. Il più attivo è proprio Macron che quindici giorni fa, nella visita di Stato a Washington, aveva proposto di allargare l’accordo atomico, inserendo tra l’altro i controlli sui missili balistici iraniani. Ieri Macron ha parlato con il presidente
Escalation I sauditi sono pronti a dotarsi dell’atomica se Teheran riprende il programma nucleare
Rouhani: «Abbiamo concordato di continuare il nostro lavoro comune per applicare il protocollo nucleare e per mantenere la stabilità nella regione». La cancelliera tedesca Angela Merkel ha fatto sapere: «Noi rispetteremo gli impegni e faremo il possibile perché lo faccia anche l’iran».
Lunedì prossimo i ministri degli esteri di Francia, Germania e Regno Unito incontreranno il loro collega iraniano, Mohammad Javad Zarif, probabilmente a Parigi; la Guida Suprema Ali Khamenei ha chiesto «garanzie solide e reali» agli europei per mantenere fede all’intesa. Segnali inquietanti da Riad: intervistato dalla Cnn, il ministro degli Esteri dell’arabia Saudita, Adel Al-jubeir, ha detto: «Se l’iran riprende il programma nucleare, anche noi costruiremo la bomba atomica».