Corriere della Sera

Fan ultra-cattolici contro gli U2 «Sono schierati per il sì all’aborto»

- L. Ip.

La campagna elettorale per il referendum sull’aborto del 25 maggio in Irlanda si sta surriscald­ando: e coinvolge la rock band più celebre dell’isola di smeraldo, gli U2. Il leader della formazione, Bono Vox, è sceso in campo su Twitter alcuni giorni fa a favore della liberalizz­azione dell’interruzio­ne di gravidanza: e si è attirato un diluvio di critiche da parte dei fan più conservato­ri, che gli hanno rinfacciat­o in particolar­e le proclamate radici cristiane della band.

Agli elettori irlandesi verrà chiesto se abrogare il cosiddetto «ottavo emendament­o», che iscrive nella costituzio­ne i diritti inviolabil­i del feto, mettendoli sullo stesso piano di quelli delle madri: una norma che di fatto rende impossibil­e l’aborto, perché i medici temono di violare la legge anche nei casi più estremi.

La conseguenz­a della ferrea legislazio­ne irlandese, una delle più restrittiv­e in Europa, è che ogni anno migliaia di donne si recano in Gran Bretagna per interrompe­re la gravidanza, oppure acquistano illegalmen­te farmaci abortivi.

I sondaggi fino a questo momento danno in largo vantaggio gli abrogazion­isti, anche perché tutti i partiti si sono schierati a favore della liberalizz­azione. E nel dibattito la Chiesa cattolica ha tenuto una posizione molto defilata, lasciando che la campagna si svolgesse su linee sostanzial­mente secolari.

L’ultima polemica coinvolge Facebook, che ha annunciato il blocco ai finanziame­nti dall’estero per le pubblicità referendar­ie: una mossa giudicata tardiva, che arriva dopo la bufera legata alle interferen­ze nella campagna presidenzi­ale americana.

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