Riecco Abete per la Federcalcio ma il Coni è pronto a dare battaglia
ROMA Si riparte da Giancarlo Abete, 67 anni, imprenditore, politico, già presidente federale per due mandati dal 2007 al 2014. Non è il nome nuovo che sarebbe servito per staccarsi dal passato, ma è una figura istituzionale che conosce i segreti dei palazzi romani ed è pronto alla battaglia con l’acerrimo nemico Giovanni Malagò. La questione si è sbloccata ieri mattina in un albergo di via Veneto dopo che l’avvocato Vito Cozzoli, candidato dalla Lega Pro, aveva fatto un passo indietro. Abete, presente alla riunione, è l’uomo chiamato a sintetizzare i programmi di Dilettanti, calciatori, arbitri e della stessa Lega Pro, riuniti sotto uno slogan efficace: cambiamo direzione. «Lo abbiamo scelto all’unanimità», spiegano i protagonisti.
In realtà il parto è stato laborioso. Cozzoli ieri mattina aveva cercato Malagò per informarlo delle sua volontà di scendere in campo a fianco dei rivoltosi. Secca la risposta, poi trasmessa alle agenzie, del capo dellio sport italiano. «Cozzoli mi ha espresso la sua volontà di entrare in gioco e mi ha detto che la sua candidatura sarebbe stata unitaria. Gli ho risposto che mi sembrava in contraddizione visto che la serie A, che conosco bene, non sapeva di cosa stessimo parlando».
Malagò ha così stoppato l’avvocato cassazionista. Ma Abete promette di essere un nemico ancora più agguerrito. Il Coni però non starà a guardare. Intanto considera un atto ostile la scelta di ripresentare l’ex presidente federale.
La battaglia sarà aspra. Gli sfidanti, pronti a bloccare il commissariamento, cercheranno di coinvolgere la Lega di A a cui sarà offerta una vice presidenza e quella di B. Molti presidenti però sono perplessi perché non considerano Abete il nome giusto per rinnovare e riformare il sistema. In fondo era lui il presidente dell’italia eliminata dal Mondiale in Brasile nel 2014. E lui, il giorno stesso, nell’afa di Natal annunciò le dimissioni.
La nuova cordata però va dritta per la sua strada. Il programma è pronto e asciutto e gira intorno a tre punti: la riforma dei campionato, il semi professionismo in Lega Pro e l’autonomia finanziaria del club Italia in cui dovrebbe confluire uno tra Maldini e Buffon. È già cominciata anche la raccolta delle firme dei delegati e la prossima settimana è in programma la riunione per decidere la governance. Entro fine maggio i rappresentanti del cosiddetto governo ombra chiederanno a Fabbricini di convocare l’assemblea elettiva entro la prima settimana di agosto. Il calcio prova a ripartire. Ma la battaglia è appena cominciata.
Atto ostile
Nasce la candidatura dell’ex presidente Figc, Malagò si oppone: è un atto ostile