Corriere della Sera

A Gubbio per la Corsa dei Ceri Tra sacro e profano

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Gli eugubini — questo il nome degli abitanti di Gubbio — sono talmente legati alla Corsa dei Ceri che gli immigrati negli Usa la replicano ogni anno nella cittadina di Jessup, in Pennsylvan­ia. Qui si festeggia il «Saint Ubaldo day» (che è il patrono della cittadina umbra) e la Corsa dei Ceri viene addirittur­a insegnata a scuola. Questo spiega perché la ricorrenza del 15 maggio sia parte del patrimonio culturale della città: ogni anno si «sfidano» tre fazioni legate a un santo protettore — Sant’ubaldo, San Giorgio e Sant’antonio — in una folle corsa per le vie della città, che coinvolge grandi e piccoli. Momenti clou della giornata sono l’«alzata» a mezzogiorn­o, in cui le tre pesanti macchine in legno si ergono issate dai «ceraioli» (e per alcuni studiosi metafora della potenza sessuale); e poi la «scampanata» del pomeriggio, che annuncia la scalata dei Ceri verso il monte Ingino, alla Basilica di Sant’ubaldo, apice religioso della festa. Una curiosità: le campane del Palazzo dei Consoli (foto) vengono ancora suonate a mano, secondo l’antica arte campanaria. Raggiunger­e Gubbio ora è più facile grazie ai nuovi collegamen­ti Trenitalia Frecciaros­sa da Milano per Perugia (partenza alle 18.45 da Centrale). Per dormire c’è la farmhouse Fonte Al Noce (da 80 euro a camera), mentre per assaggiare il tipico baccalà alla ceraiola (con impanatura di pane e prezzemolo) si prenota a al ristorante La Contrada, in località Casamorcia.(m. pro.)

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