Corriere della Sera

M5S e Lega, le tensioni sul tavolo Un caso le parole di Berlusconi

Distanti su premier e programma. Il leader di FI: spero non ci riescano o sarà patrimonia­le. Poi la smentita

- D. Gor.

ROMA Nonostante il Quirinale aspetti risposte entro domani, non c’è ancora nulla di fatto per la formazione di un governo M5s-lega. Anzi, la tensione fra Luigi Di Maio e Matteo Salvini è altissima e il loro incontro di ieri non ha neppure prodotto una dichiarazi­one congiunta.

L’appuntamen­to è rinviato a oggi: a Milano, al Pirellone, con l’obiettivo di stilare «un contratto di un governo». Ma Di Maio chiede già più tempo per arrivare alla firma. E comunque poi il testo verrà messo al voto sulla piattaform­a grillina Rousseau di Davide Casaleggio, che ieri sera si è riunito con Di Maio e Beppe Grillo.

Si parla di convergenz­e su flat tax, reddito di cittadinan­za e superament­o della legge Fornero, ma ci sono diversi

d L’italia si avvia ad avere il primo governo interament­e populista dell’europa occidental­e Un governo più vicino alla Russia Washington Post

contrasti, a partire dal caso Ilva: da chiudere per i 5S, da tenere aperta per la Lega. Ma, soprattutt­o, il vero nodo che non si scioglie è quello dei nomi per la presidenza del Consiglio e i ministri.

Intanto, mentre il Washington Post segnala i rischi di un «primo esecutivo interament­e populista dell’europa occidental­e», che sarebbe «più vicino alla Russia», gli altri partiti del centrodest­ra decidono quale atteggiame­nto prendere. Senza dimenticar­e le amministra­tive del 10 giugno.

Silvio Berlusconi non vuole fare dichiarazi­oni, «vediamo come vanno le cose»; poi nega di sentirsi tradito da Salvini ma si sarebbe lasciato anche scappare: «Speriamo che questi due non vadano avanti, perché mettono la patrimonia­le». Una frase che più tardi i suoi uffici smentiscon­o. Per Forza Italia comunque le due capogruppo Anna Maria Bernini e Mariastell­a Gelmini ripetono no alla fiducia a un esecutivo 5S-lega. Tuttavia non si sa se questo significhe­rà voto contrario, astensione, oppure assenza dall’aula.

Ieri poi si è inserito un altro elemento di frizione, perché dai 5S la senatrice Barbara Lezzi ha reso noto che nel contratto di governo «ci sarà la legge sul conflitto di interessi. La Lega non si oppone. Nessuna vendetta contro Mediaset, che è un’azienda importante del Paese». «Non ne sapevamo nulla, noi non partecipia­mo alla formazione del governo. Vedremo di cosa si parla», ha risposto la Bernini.

Per quanto riguarda Fratelli d’italia, ieri c’è stato un colloquio tra la presidente Giorgia Meloni e Di Maio. «Mi ha voluto incontrare — ha spiegato la Meloni — per avere sostegno a una premiershi­p sua o del M5S in cambio del nostro ingresso nel governo. Ho ribadito che FDI, che mai ha avanzato questa richiesta, non potrebbe mai far parte di un esecutivo a guida grillina. Ha risposto che allora avrebbe posto un veto sulla nostra presenza perché “troppo di destra”».

Si riparte a Milano Oggi al Pirellone, a Milano, nuovo incontro tra i due leader per trovare un accordo

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La legge sul conflitto di interessi non sarà contro Berlusconi Nessuna vendetta su Mediaset, un’azienda importante del Paese Barbara Lezzi (M5S)

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A Roma Il leader della Lega Matteo Salvini, 45 anni, ieri nelle strade della Capitale. Alla sua sinistra, l’addetta stampa Iva Garibaldi, 48

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