Casaleggio metterà il contratto ai voti L’obiettivo sul blog è quota 37 mila clic
Base divisa sull’asse con la Lega e sul metodo
Il voto online, croce e delizia dei Cinque Stelle. Stavolta sulla piattaforma Rousseau gli attivisti saranno chiamati a decidere non solo del destino del Movimento, ma di quello del Paese. «Chiederemo agli iscritti al M5S di votare il contratto di governo online», annuncia Davide Casaleggio, presidente dell’associazione Rousseau. Parole che confermano quanto anticipato nelle scorse settimane da Luigi Di Maio.
Una ratifica. Che, però, per importanza, fa scattare l’allerta nei Cinque Stelle. Voto vincolante? Casaleggio glissa: «Sicuramente il voto degli iscritti è sempre un indirizzo principale da cui il Movimento prende le sue decisioni». Tra i falchi la ratifica suona finalmente come una resa dei conti: «Sarà l’occasione per vedere tra la base quanti sono d’accordo con le ultime scelte», dice un pentastellato. «Il Movimento raccoglie diverse sensibilità — commenta un altro Cinque Stelle —: è giusto che ognuno possa avere la possibilità di far sentire la propria voce». In realtà l’ala ortodossa plaude la decisione di passare dalla Rete. «La partecipazione attiva dei cittadini alle scelte politiche del nostro Paese è sempre stata fondamentale per il Movimento», scrive l’ex esponente del direttorio Carlo Sibilia.
Casaleggio ricorda come l’accordo «anche in Germania sia stato ratificato dagli iscritti della Spd». In generale, tra i pentastellati si registra un certo ottimismo sul fatto che una eventuale ratifica possa avere esito positivo. Ma l’obiettivo si sposta allo stesso tempo su due altri «nodi». Il primo — dopo gli attacchi hacker della scorsa estate — è la sicurezza. «Sarà un voto blindato», rassicura Casaleggio. Ma i tempi, la durata e i modi della votazione rimangono riservati. Tra le ipotesi, c’è chi sostiene che — vista l’importanza della decisione — la base avrà a disposizione 48 ore. «Il modo? Il più semplice e chiaro possibile», assicurano altri pentastellati.
La seconda questione, forse quella più annosa, riguarda il «quorum». Non un quorum reale (che ovviamente non ci sarà), ma un quorum relativo. «Vedremo quanti saranno i votanti», sibilano i critici. «Per una scelta del genere speriamo di coinvolgere almeno 50 mila iscritti», ripetono. «I numeri non contano:
l’importante è votare», dicono altri. Il paragone è con le votazioni più recenti e più significative. Il vero muro non sarà quota 50 mila. L’asticella è posizionata un po’ più in basso. Nell’inner circle del Movimento precisano: «Sarà difficile fare più dei voti di Luigi», riferendosi alla kermesse di Rimini e alla scelta del candidato premier. In quella occasione i votanti furono 37.442, soglia che diventa la pietra angolare di questa partita.
Intanto sul blog la decisione divide la base. «Ottimo. Grazie per questa iniziativa». scrivono alcuni. Altri pongono dei paletti: «Questo governo nasce non per fare tutto il programma 5stelle, ma solo quello che è condivisibile con la lega. Il resto, se porta al do ut des, evitiamolo per favore», scrive Carlo. Altri ancora sfoderano critiche e ironia. C’è chi chiama Casaleggio «dominus» e chi si lamenta della democrazia diretta. Come Loredana: «Negli anni del blog, le poche votazioni delle quali il pubblico da casa ha potuto leggere o ascoltare “recensioni”, sono state in molti casi grottesche e derise».