I pm: i genitori di Renzi a processo per fatture false
D’essere giudicato davanti a un tribunale e non in un interminabile processo mediatico, Tiziano Renzi lo aveva chiesto un paio di mesi fa diffondendo, dopo l’ennesimo avviso di garanzia, un lungo documento. Così ieri, quando è uscita la notizia della richiesta della Procura di Firenze di processare il padre e la madre dell’ex premier per una presunta vicenda di fatture false, l’avvocato di famiglia, Federico Bagattini, ha commentato «che la richiesta di rinvio a giudizio è ampiamente compatibile con la nostra richiesta. Siamo certi di poter dimostrare in sede processuale l’assoluta correttezza dei comportamenti tenuti dai signori Renzi». Secondo i magistrati fiorentini, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, invece, devono essere incriminati con il fondato sospetto di aver emesso due fatture false da 20 mila e 140 mila euro per «operazioni inesistenti» da parte delle società da loro stessi controllate: la Party e la Eventi 6. A beneficiare del denaro la Tramor Srl, una società di cui all’epoca dei fatti era amministratore Luigi Dagostino, imprenditore pugliese, «re degli outlet di lusso», e «creatore» di The Mall, l’outlet toscano nei pressi di Rignano sull’arno, dove vive la famiglia Renzi. Dagostino, già salito alla ribalta delle cronache per l’acquisto del Teatro Comunale di Firenze (poi tornato in mani pubbliche) è considerato politicamente molto vicino all’ex segretario del Pd ed ex premier Matteo Renzi. Contro l’imprenditore i pm Christine von Borries e Luca Turco hanno chiesto anche l’incriminazione per truffa. Secondo le indagini della Guardia di Finanza, le due fatture di Tiziano Renzi e della moglie Laura Bovoli, sarebbero state gonfiate e non corrisponderebbero alle prestazioni tecnicamente rilevate. La prima, da 20 mila euro, sarebbe stata emessa dalla Party srl, società fondata da Tiziano Renzi e dalla Nikila Invest, srl amministrata dalla compagna di Dagostino. La seconda, da 140 mila euro, avrebbe avuto come oggetto uno studio di fattibilità (secondo l’accusa mai realizzato) di una «struttura ricettiva food con i relativi incoming asiatici e la logistica da e per i vari sistemi di trasporti pubblici quali ferrovie e aeroporti».