Corriere della Sera

«Non parlo più Anche Cipollino può soffrire»

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«Con Marco due più due non faceva mai quattro, ma sei: insieme riuscivamo a ottenere risultati, e parliamo di cure per il cancro, che da soli non avremmo mai raggiunto». Con loro la matematica non funzionava. Funzionava, invece, un’intesa profession­ale e personale che ha legato Lucia Del Mastro al marito, Marco Venturini, per 16 anni, da quando si sono sposati, nel 1997, fino a quando lui se n’è andato, pochi anni fa, per una malattia che gli aveva distrutto i reni, lasciandol­a con i loro gemelli, Carlo Andrea e Margherita, oggi diciottenn­i.

«Lavoravamo in sinergia — continua Lucia Del Mastro, che attualment­e è direttore del Dipartimen­to di Terapie Oncologich­e Integrate all’ospedale San Martino, Istituto Nazionale dei Tumori di Genova — ed eravamo molto, molto motivati. Abbiamo trovato il modo, per esempio, di garantire a giovani donne, curate con la chemiotera­pia per un tumore al seno, la possibilit­à di diventare mamme».

Si conoscono a Francofort­e, durante un congresso medico. Lei era specializz­anda e aveva già scelto l’oncologia come campo di ricerca: si era laureata a Napoli. Inizio anni Novanta. Lui già lavorava a Genova. «Ho avuto la fortuna, dopo la laurea, di vincere una borsa di studio dell’airc (l’associazio­ne per la Ricerca sul Cancro) — continua — che mi ha permesso di continuare un percorso di ricerca in oncologia già iniziato durante il corso di laurea». Poi ricerca e vita privata si intersecan­o.

Un passo indietro. Lucia Del Mastro nasce, nel 1964, ad Agnone Cilento (Salerno), sesta di otto figli: un paese piccolissi­mo sul mare. Va a Napoli per studiare, spinta dalla mamma. E il mare le rimane nella vista e nel cuore. Quando incontra Marco Venturini si trasferisc­e a Genova, altra città marinara. «Chi nasce sul mare ne rimane condiziona­to in maniera positiva per tutta la vita — racconta —. Riesce difficile vivere in un posto dove il mare non c’è. Quando mi sono sposata abbiamo comperato, a Genova, una casa piccolissi­ma, ma con un terrazzo

«Sappiate che “Cipollino” può anche soffrire», per questo «fate a meno di telefonarm­i, non rilascerò nessuna intervista». Una supplica, più che un appello. È quella che l’attore comico Massimo Boldi, 72 anni, ha indirizzat­o, tramite un comunicato stampa, «agli amici giornalist­i, direttori dei quotidiani, dei periodici, del web e delle tv». Giorni fa Boldi ha saputo, sostanzial­mente apprendend­olo dalla

Attore stampa, di essere stato lasciato, in quello che lui ha definito un «tradimento», dalla ex compagna Loredana De Nardis, fotografat­a con un altro. Con la ex Boldi ha poi avuto un ulteriore incontro, scortato dai suoi bodyguard, «ma senza minacce». Il comico ora spiega di non volerne più parlarne, almeno sino al 30 giugno 2018. Questo per motivi «profession­ali e, in parte, molto personali e dolorosi».

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Massimo Boldi, nato a Luino 72 anni fa, attore comico e cabarettis­ta

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