Corriere della Sera

CENTRI SOCIALI CONTRO ALPINI E L’OPPOSIZION­E CHE VERRÀ

- Mario Taliani Noceto (Pr)

Caro Aldo, ma che senso ha colpire gli alpini? Gli attentati incendiari di Trento non possono che lasciare allibita quella parte sana del Paese che vede negli alpini la testimonia­nza di una Patria che non c’è più o che sta scomparend­o come questo stesso storico corpo militare. Possibile che esista qualcuno che non comprenda il rispetto che gli alpini si meritano?

Caro Mario,

La millenaria storia dell’uomo ha conosciuto proteste giuste, altre discutibil­i, altre sbagliate. C’è stata senz’altro anche qualche protesta stupida. Ma la protesta dei centri sociali di Trento contro il raduno degli alpini è la più stupida di tutti i tempi. Ci sarebbe da riderne. Poi però penso alla notte che ho passato nella caserma di Fossano, con gli alpini della Taurinense in partenza per l’afghanista­n: ragazzi preparatis­simi, poliglotti, spesso laureati, che portavano con orgoglio sulla divisa le bandierine dei Paesi, dai Balcani al Medio Oriente, in cui avevano prestato servizio. Com’è noto, i militari italiani in missione di pace sono considerat­i i migliori al mondo — vanno ricordati almeno i carabinier­i, e non solo — per la profession­alità e per l’umanità che contraddis­tingue i loro rapporti con la popolazion­e locale. Non dimentichi­amocene mai (anche se dall’afghanista­n, se i vincitori delle elezioni manterrann­o le promesse, l’italia si ritirerà).

C’è poi una questione, caro Mario, che va oltre quella che lei giustament­e segnala. Ci pensavo sentendo in tv una volontaria di un’ong inveire contro la politica di Minniti per fermare gli sbarchi. Il nuovo governo grillo-leghista avrà senz’altro una linea più dura, sull’immigrazio­ne e sulla sicurezza, cui corrispond­erà un’opposizion­e legittima per quanto timida in Parlamento, e una molto più spavalda e aggressiva nelle piazze. Se ne sono viste le prove con i cortei impropriam­ente chiamati «antifascis­ti». Un conto è la protesta; un altro conto è la violenza di strada. Che sarà il più grande regalo che un Salvini ministro dell’interno possa sognare, per ergersi a difensore della legalità contro i rossi.

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